Politica
Aboubakar Soumahoro da Formigli: la toppa peggiore del buco
L'autodifesa del sindacalista nell'intervista a PiazzaPulita si è rivelata un totale fallimento
Aboubakar Soumahoro da Formigli: la toppa peggiore del buco. Il caso precedente di Touadì
A PiazzaPulita, la trasmissione condotta da Corrado Formigli è andato in onda uno psicodramma, quello di Aboubakar Soumahoro, originario della Costa d’Avorio e leader dei braccianti diventato onorevole. La vicenda è nota e per chi fosse interessato agli ultimi sviluppi ne abbiamo scritto parlando del giro di affari milionario attorno alle coop gestite dalla suocera e dalla moglie.
Ieri sera, dicevamo, è stato invitato il deputato che così, nelle intenzioni, avrebbe avuto la possibilità di chiarire le sue ragioni sulle gravi vicende che lo vedono interessato insieme alla sua famiglia. Purtroppo, come si suol dire, la toppa è stata peggiore del buco, perché alle domande di fila di un Formigli ficcante e incisivo, l’ivoriano non solo non è stato in grado di rispondere ma le ha anche eluse, peraltro neppure tanto abilmente. Infatti alle precise richieste di Formigli svicolava, si arrampicava sugli specchi, diceva banalità.
Ad esempio, il conduttore gli ha chiesto come fosse stato possibile che lui non si accorgesse che la moglie vestiva capi di lusso firmati e postasse le sue foto su Instagram e contemporaneamente non fossero pagate 8.000 buste paga ai dipendenti. Soumahoro non ha trovato di meglio da dire che la moda è moda e ognuno si veste come gli pare e che –ad esempio- a lui piace il colore verde e comunque c’è il “diritto all’eleganza” che evidentemente lui non esercita quando ha portato i suoi stivali lordi fin dentro la Camera dei Deputati della Repubblica Italiana.
Poi gli è stato chiesto se non si era accorto delle condizioni miserrime in cui vivevano (e vivono) i dipendenti delle cooperative gestite da suocera e fino a poco tempo fa dalla moglie. Infatti lui portava il cibo ai lavoratori e questo è stato confermato dai testimoni. Anche qui l’ivoriano non ha risposto nel merito ma ha solo bofonchiato parole confuse. Poi ancora una domanda scontata: come si è pagata la villa da 450 mila euro? Risposta spiazzante: “con i proventi del mio libro e dei soldi della moglie che lavorava”. Accidenti, ad averlo saputo che il mestiere di scrittore rende così bene siamo certi che Leonardo Sciascia avrebbe lasciato il suo umile posto di insegnante elementare.
Formigli ha voluto allora sapere che mestiere faceva la moglie e qui Aboubakar semplicemente non ha risposto, ribadendo che ora è disoccupata ed “iscritta all’INPS”. Ancora gli è stato chiesto se sapeva dei ritardi dei pagamenti e lui ha risposto che la famiglia gli aveva detto che c’erano ritardi nella Pubblica Amministrazione e che in effetti avrebbe dovuto approfondire e qui ha fatto finalmente autocritica.