Generali, il jolly del genere mette fuori gioco Galateri. Korn Ferry e JPM...

Le chances di riconferma del 74enne top-manager molto basse. Se non nulle. Ecco perché. Intanto i Pattisti stanno per completare la squadra di advisor: i nomi

di Andrea Deugeni
Gabriele Galateri e Philippe Donnet 
Economia
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La preparazione della lista del consiglio uscente in Generali e le mosse dei Pattisti

Formalmente il presidente delle Assicurazioni Generali Gabriele Galateri non è fuori dalla prossima lista del consiglio. Ma fonti che seguono da vicino il delicato processo del rinnovo delle cariche sociali a Trieste danno le chances di riconferma del 74enne top-manager molto basse. Se non nulle. 

Non a causa della mancanza del requisito d’indipendenza nella figura che deve coordinare il processo di formazione della lista del consiglio uscente, requisito che dopo i nove anni all’interno di uno stesso gruppo viene a decadere e su cui la Consob sarà attentissima, nel vigilare sulla procedura che in Piazza Duca degli Abruzzi è diventato il casus belli fra Mediobanca e il gruppo De Agostini, da una parte e i pattisti Francesco Caltagirone, Leonardo Del Vecchio e Fondazione Crt. Quanto anche l’opportunità, visto che ad aprile prossimo l’ago della bilancia nell’assemblea delle Generali sarà rappresentato dal 34,94% del capitale in mano agli investitori istituzionali, di poter schierare in lista come presidente una donna. Il motivo? Venire incontro a quelle che ormai sono le tendenze del mercato. Attore decisivo di cui catturare il favore. 

Assieme alle carte di un buon piano industriale che promette ritorni interessanti agli azionisti e di un Cda di alto profilo composto in larga maggioranza da consiglieri indipendenti, l’attenzione e il rispetto delle quote di genere può infatti essere il jolly decisivo da giocare in una partita delicata come quella per la governance del Leone. Un asso che anche i Pattisti sembrano intenzionati a calare.

Così se sull’asse Roma-Agordo il nome che va per la maggiore è quello dell’attuale presidente di Assonime ed Mps Patrizia Grieco, che Affaritaliani.it ha anticipato il 13 settembre, nella compagnia triestina salgono di ora in ora le quotazioni di Diva Moriani, consigliere indipendente non esecutivo a Trieste dove presiede anche il comitato nomine e remunerazione e quello per le operazioni con parti correlate.

La 53enne manager aretina, una delle donne dirigenti più pagate d’Italia, ha un curriculum completo perché oltre a essere vicepresidente esecutivo di Intek, holding del gruppo di partecipazioni guidato da Vincenzo Manes, siede anche dal 2014 nel board del big tricolore del lusso Moncler, anno in cui è entrata a far parte anche nel Cda di una delle principali quotate di Piazza Affari: l’Eni (incarico ricoperto per due mandati).

Secondo alcune indiscrezioni, che però non trovano conferme all’interno della compagnia, pare che Galateri non abbia preso bene l’attuale evoluzione delle discussioni in merito alla governance. Intanto, secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, dopo la presentazione del piano industriale da parte di Philippe Donnet (al momento in roadshow per promuovere il business plan) con cui il manager transalpino di casa a Venezia si gioca le proprie chance di riconferma, il fronte dei Pattisti, dopo aver scelto Georgeson come advisor sui proxy (Morrow Sodali invece per Generali), sta per completare la propria squadra di consulenti con cui muoverà contro la lista del consiglio sostenuta da Mediobanca: come cacciatori di teste per la compilazione della propria lista l’incarico dovrebbe andare a Korn Ferry (Egon Zehnder invece per Generali) mentre come advisor per il contro-piano la scelta dovrebbe ricadere sull’americana JP Morgan, il cui presidente del Cib dell’area Emea e dell’Italia Vittorio Grilli ha già lavorato negli ultimi due anni a fianco di Del Vecchio nella crescita di Delfin nel capitale di Piazzetta Cuccia.

(Segue: nomi e tempi di contro-piano e lista dei Pattisti) 

Per quanto riguarda il nome di punta a cui il presidente di Essilux e il patron del Messaggero affideranno le proprie velleità di discontinuità nella governance, a quanto risulta, sono in corso discussioni con "due top manager di assoluto livello" (così vengono definiti da fonti vicine al Patto), uno dei quali potrebbe essere l’ex Goldman Sachs Diego De Giorgi, triestino di nascita e che siede anche nel board di UniCredit o l’attuale Cfo di Allianz Giulio Terzariol, top manager dal curriculum più attinente al mercato assicurativo (ex Generali e dal 1998 tutta una carriera interna al colosso delle polizze di Monaco di Baviera), ma che potrebbe però rientrare nella linea di successione per la guida futura della compagnia teutonica.

Quando i Pattisti alzeranno il velo su strategie e nomi? La procedura interna delle Generali prevede che prima della compilazione di una long list, da cui estrarre poi una short list per la stesura della lista definitiva del consiglio uscente venga chiesto a ogni consigliere, quindi anche al vicepresidente Caltagirone e al consigliere espressione di Delfin Romolo Bardin, se intendono far parte della nuova composizione e perché.

Il passaggio è fissato in calendario per i primi di gennaio, di ritorno dalle festività, un momento che darà il via formale alla preparazione-presentazione della seconda lista. Considerando il fatto che Caltagirone e Del Vecchio si troveranno a fronteggiare la lista del consiglio ben vista come best practice dagli istituzionali, è ragionevole pensare che i tempi per la presentazione di un contro-piano e squadra non vadano per le lunghe, in modo da poter massimizzare il tempo a disposizione fino al voto del 29 aprile per la “campagna elettorale”.

@andreadeugeni