Con Giorgetti in Ue maglie più larghe: speranza per la riforma delle pensioni

Il suo successore potrebbe adottare un approccio meno rigido, facilitando così una riforma delle pensioni meno restrittiva

di Redazione Economia
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Giancarlo Giorgetti
Ministro dell'economia e delle finanze dell'Italia
Economia

Giorgetti verso l'Ue: cosa cambia per le riforme pensionistiche?

L'eventuale uscita di Giancarlo Giorgetti dal Mef verso la Commissione Europea potrebbe non essere una cattiva notizia per chi aspetta una riforma delle pensioni. D'altra parte la gestione delle finanze pubbliche, in particolare le decisioni relative alla previdenza, è sempre stata un punto cardine nell’azione di Giorgetti, la cui posizione è sempre stata chiara: per l’Italia, nel suo stato finanziario corrente, riforme pensionistiche radicali non sono considerate sostenibili, soprattutto alla luce di una demografia in evoluzione e di equilibri contributivi da mantenere.

Con una dotazione finanziaria limitata, il governo Meloni, e in particolare Giorgetti al Tesoro, ha prioritizzato interventi finalizzati al sostegno diretto delle famiglie e alla crescita, piuttosto che ad azzardate manovre sul fronte delle pensioni. La promessa di superare la legge Fornero da parte della Lega durante la campagna elettorale, si scontra con una realtà fatta di risorse economiche contenute e dalla necessità di garantire la sostenibilità a lungo termine del sistema pensionistico.

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Introduzione di Quota 103

L’unica novità di un certo rilievo sul fronte delle pensioni è stata l'introduzione di Quota 103, che non solo non ha rappresentato un radicale cambiamento rispetto al passato, ma è stata successivamente anche inasprita mediante l'applicazione del ricalcolo contributivo. Una misura che ben riflette l’approccio cauto del Mef che non pare incline a modifiche che possano gravare ulteriormente sul bilancio statale.

Ma cosa potrebbe accadere sotto la guida di un nuovo Ministro dell’Economia e delle Finanze? Senza Giorgetti, cambierà la direzione della politica pensionistica italiana? Sarebbe ingenuo pensare che un cambio di guardia possa portare a un’inversione di rotta immediata, soprattutto considerando le limitazioni finanziarie e gli equilibri demografici che sfidano l’Italia.

Nonostante il crescente favore per riforme più audaci, la mancanza di risorse finanziarie necessarie rende improbabile un superamento completo della legge Fornero nel breve termine. Tuttavia, se Giorgetti assumesse un incarico in una commissione europea, il suo successore potrebbe adottare un approccio meno rigido, facilitando così una riforma delle pensioni meno restrittiva e una revisione degli assegni previdenziali.