Governo, Franco elogia il suo successore: "Giorgetti al Tesoro? Scelta valida"
Il ministro uscente apre anche a future modifiche del Pnrr da parte del nuovo esecutivo di centrodestra: "Non è un accordo scritto sulla pietra"
Governo, Franco endorsement a Giorgetti: "Farà certamente bene"
Il governo Draghi si prepara al congedo per far posto al nuovo esecutivo a guida Meloni. Il ministro dell'Economia uscente Daniele Franco elogia quello che ormai tutto definiscono come il suo successore designato, Giancarlo Giorgetti della Lega. "Lo conosco da parecchi anni - spiega Franco al Corriere della Sera - e credo sarebbe adattissimo. È stato presidente della commissione Bilancio, sottosegretario alla presidenza del Consiglio e ministro dello Sviluppo economico. Con lui abbiamo lavorato fianco a fianco in questi venti mesi. Abbiamo in comune l’idea che lo sviluppo economico italiano dipenda da quanto accade nel sistema produttivo, in primo luogo nella manifattura e nei servizi, che questi settori siano il cuore della nostra capacità di creare reddito e che quindi debbano essere al centro della politica economica. Farà certamente bene".
Franco fa un suo bilancio su questi 20 mesi di governo. "Abbiamo chiuso l’anno scorso con una crescita del 6,7%, superiore a quella che noi stessi ci aspettavamo. Il primo semestre del 2022 si è chiuso con una crescita acquisita del 3,6%. Abbiamo ridotto l’incidenza del debito sul Pil dal 154,9% del 2020 al 150,3% del 2021 e ci aspettiamo che scenda ulteriormente al 145,4% alla fine di quest’anno: un calo di quasi dieci punti in due anni". Il ministro dell'Economia fa anche il punto sul Pnrr. "Tutti gli obiettivi e i traguardi - prosegue Franco al Corriere - sono stati rispettati, il processo sta andando avanti nei tempi previsti. Per il semestre in corso sono stati già raggiunti 25 obiettivi dei 55 previsti e altri ne arriveranno a breve". Franco apre anche alla possibilità di modifiche da parte del nuovo governo. "Il patto non è scritto sulla pietra. È un soggetto vivente che va adattato: ogni linea di intervento esige manutenzione. Qualche adattamento è già stato fatto e credo che questo processo continuerà. Ma ciò non vuol dire riscrivere tutto dalle fondamenta; vuol dire affrontare caso per caso le criticità: per esempio le complessità amministrative e gli effetti dell’inflazione".