Cronache
Crisi energetica in Europa? "Cosa buona", le tesi strampalate di Bill Gates
C’è chi non riscalda casa, chi ha perso il lavoro, chi non vive più, ma per Gates la crisi energetica in Europa è “buona”, accelererà la transizione ecologica
Energia, chi paga la transizione ecologica che vogliono i grandi magnati? I cittadini europei inermi che resteranno senza lavoro e senza soldi
Alcuni giorni fa Bill Gates, il cofondatore di Microsoft, ha spiegato al canale americano di notizie economiche CNBC che la crisi dell'approvvigionamento di gas in Europa è in realtà "buona sul lungo termine". Il suo discorso è in sintesi questo: alla fine la crisi energetica costringerà il continente europeo ad abbracciare le energie rinnovabili. Così mentre in Europa c’è la prospettiva di non potersi riscaldare d'inverno, non pagare le bollette, non comprare le merci visti i prezzi alle stelle, chiudere le imprese restando senza lavoro per Bill Gates è una cosa "buona". Certo presenta dei problemi sul breve e medio periodo, come morire o restare senza un centesimo, ma è normale essendo la nostra economia basata sui combustibili fossili.
La crisi energetica sarebbe in realtà "buona sul lungo periodo" anche perché "la gente non vorrà dipendere dal gas naturale russo". Gates ritiene che dia ai Paesi europei l'opportunità di sostenere l'agenda sul cambiamento climatico e fare a meno definitivamente dei combustibili fossili. Ma a quale prezzo, in termini di disastro economico e di vite umane? Il multimiliardario, dal patrimonio secondo Forbes di 102 miliardi di dollari, è convinto della sua analisi: "La gente non vuole dipendere dal gas naturale russo, dobbiamo trovare fonti di idrocarburi non russe in sostituzione di quelle, quindi ci sono centrali a carbone in funzione e una varietà di cose, perché, sai (parlando con una giornalista che lo intervistava, ndr), tenere le persone al caldo, mantenere quelle economie in condizioni decenti è una priorità".
Il co-fondatore di Microsoft ha presentato la sua società di investimento per la tecnologia dedicata al clima, Breakthrough Energy Ventures, sostenendo anche che "le persone sono diventate un po' ottimiste sulla rapidità con cui si potrebbe realizzare la transizione". Però ha aggiunto: “Non ci si può fidare del mercato per spostarsi verso le energie rinnovabili da soli, è necessario un piano per accelerare il processo". Il piano ci sarà ma ci vuole un aiuto. Sarà procurato da questo choc che l’economia europea sta subendo, aggiungiamo noi. Anche se un'interruzione così rapida nel mercato del petrolio e del gas, spiega Gates, non darà il via a una crisi dell'economia globale in grado di far abbandonare rapidamente la dipendenza dai combustibili fossili.
Breakthrough Energy Coalition è un gruppo mondiale di 28 investitori che si impegnano ad investire in imprese emergenti coinvolte nel settore dell'energia pulita. Tra i nomi più noti (degli investitori) troviamo Jeff Bezos, Richard Branson, Jack Ma, George Soros, Mark Zuckerberg. Parlando delle emissioni globali di gas serra, Gates ha osservato: "L'obiettivo finale di 51 miliardi di tonnellate all'anno a zero deve essere raggiunto nei prossimi tre decenni". Il miliardario ha insistito magnanimo: "Non è giusto drenare tutti i soldi dal settore (combustibili fossili), perché è così che le persone lavorano oggi, è così che le persone evitano di morire congelate in inverno". Per il magnate molti Paesi in Europa e Nord America hanno riempito l'atmosfera di carbonio per raggiungere la prosperità, ed è sia irrealistico che ingiusto aspettarsi che tutti gli altri rinuncino a una vita più confortevole perché quel carbonio ha cambiato il clima.
Gates ha anche reso pubblico martedì uno studio dal titolo "Stato della transizione energetica", dichiarando che il cambiamento dovrebbe essere responsabilità di Paesi come gli Stati Uniti che hanno prosperato bruciando combustibili fossili: dovranno muoversi per decarbonizzare completamente tutti i settori dell'economia. Ma la speranza sembra legata alle sofferenze di noi europei. "Senza che il gas naturale russo disponibile in Europa, è una battuta d'arresto". La crisi energetica dà ai Paesi del nostro continente l'opportunità di sostenere l'agenda sul cambiamento climatico meglio di altri. Agire per decarbonizzare l'economia globale e i suoi settori è fondamentale.
I discorsi di Gates appaiono lapidari, forse a dimostrazione che capisce tanto di informatica ma ben poco di economia, società, cultura e umanità, come se il passaggio da un'economia a un altra si possa adottare allo schioccare delle dita dei miliardari e facendo sostenere il costo ai cittadini inermi di un continente che pensava esistessero ancora gli Stati e gli enti terzi moderatori delle speculazioni.