Borsa, investire con un occhio al Pnrr: dove? Tlc, cybersecurity e costruzioni
Antonio Tognoli, ex presidente dell'Aiaf e Head of Sales and Trading di Integrae Sim, spiega ad Affari come muoversi sui mercati in questa fase difficile
Guerra Ucraina, come far fruttare i propri risparmi? La risposta di Tognoli (Integrae Sim)
Mentre frena la corsa di oro e dollaro, scendono i prezzi di gas e petrolio, e riprendono vigore gli acquisti sull'azionario europeo. I mercati finanziari confermano la maggior propensione per il rischio degli investitori, approfittando dei netti ribassi delle ultime sedute.
Sullo sfondo invece piccoli fattori di supporto arrivano dal fronte bellico: Mosca e Kiev hanno stretto un accordo sul cessate il fuoco di 12 ore per consentire l'evacuazione dei civili ucraini attraverso sei corridoi umanitari. Segnali di distensione anche dal comparto diplomatico: è stato confermato per la giornata di giovedì 10 marzo l'incontro in Turchia tra i ministri degli Esteri di Ucraina e Russia.
In questo scenario (bellico) in continuo divenire, dove conviene investire? Come muoversi sul mercato? Affaritaliani.it ha fatto il punto della situazione con Antonio Tognoli, ex presidente dell'Aiaf, Associazione Italiana per l'Analisi Finanziaria, e Head of Sales and Trading di Integrae Sim.
Panico da sell-off scampato: è tempo di tornare a puntare sull’azionario?
Ci sono diversi aspetti da considerare relativi al rimbalzo dei listini: il primo è ovviamente quello tecnico. Dopo i recenti ribassi, è partita l'"abbuffata alla ricopertura”. Gli investitori si ricoprono per diversi motivi: tra le prime cause c'è sicuramente la Cina, che è scesa in campo insieme a Israele per cercare in qualche modo di frenare i combattimenti tra Russia e Ucraina. Dall'altra il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj ha usato toni più distensivi con il presidente russo Vladimir Putin, negoziando e mettendo in discussione sia Crimea, Donbass e l'entrata nella Nato. Questi fattori hanno fatto venir meno, sicuramente, un pezzo di rischio.
Poi c'è da considerare l'atteggiamento delle banche centrali: anche se smettessero di sparare domani mattina, le sanzioni non vengono tolte. Questo vuol dire che a sanzioni che permangono, magari meno dure e forti, l'Europa avrà sicuramente un impatto negativo dalla crescita. Noi abbiamo calcolato che con questi prezzi del gas, se rimangono a lungo così alti, o comunque scendono di poco, l'Unione europea si mangia da un punto a un punto e mezzo di crescita, vanificando un pezzo della crescita dovuta al Next Generation EU.
Questo dall'altra parte porta gli investitori a tenere d'occhio la Fed, la Banca centrale americana: se dall'altra sponda dell'Atlantico fino a un mese e mezzo fa ci si aspettavano sei o sette rialzi dei tassi, adesso ci aspetta un 25% e non un 50%, ma i rialzi sono tre o quattro: la politica monetaria è più accomodante rispetto a un mese fa. Domani vedremo l'audizione di Christine Lagarde, presidente della Banca centrale europea: prima dello scoppio della guerra ci si aspettava una fine degli stimoli monetari abbastanza veloce, e forse un aumento dei tassi per l'inizio dell'anno, ora non ce lo si aspetta più. E magari addirittura gli stimoli monetari vengono prolungati. Questo vuol dire che anche le banche, che di solito fanno cassa quando gli stimoli si muovono, sono state martellate. Ora stanno rimbalzando, ma in qualche modo i mercati in generale stanno avendo benefici da questo mix di componenti.
Investire sì, ma su quali settori e mercati?
I settori in cui investire continuano a essere quelli value, ma con qualche titolo di settore growth, perchè nel tempo il value tende a perdere significato. Nello specifico i settori growth sono sicuramente cybersecurity e tutti quei settori in generale, in particolare in Italia, che sono toccati dal Pnrr. Telecomunicazioni, tech, costruzioni, perché lì sono concentrati gli investimenti.
Con questi mercati, in cosa consiglia d’investire a un piccolo risparmiatore che ha 100 mila euro da parte? E con che percentuali nel portafoglio?
In questo momento direi di tenere liquidità per almeno un 40-50%. Poi direi di puntare sui titoli value che hanno un rendimento del dividendo, quindi quei titoli che producono cassa e hanno una redditività media superiore a quello del proprio settore. In poche parole, per stare abbastanza tranquilli, titoli che hanno un rendimento del 4-5%. In più, come detto prima, bisogna tenere un occhio anche su tutti quei titoli legati al tech, alla cybersecurity e alle telecomunicazioni. Però sempre a piccoli dosi, avendo cura di non puntare tutto: in un momento di estrema incertezza è bene scaglionare l'investimento.
Momento incerto anche per gli obiettivi del Recovery, tra choc energetico e scadenze stringenti...
Se permane questa situazione di crisi, il piano di Next Generation Eu e il Pnrr, dovranno essere ampliati. Del resto, di fronte a uno choc derivante da offerta, in particolare dall'energia, le banche centrali, ovvero la politica monetaria, non possono farci molto. L'unica cosa che può smuovere la situazione è la politica fiscale. Anche se dovessimo entrare in stagflazione, che in questo caso non significherebbe crescita negativa, ma crescita che decelera, a contare sarebbe la politica fiscale, non monetaria.