H&M fronteggia le proteste in Bangladesh con un rincaro dei prodotti
La decisione di compensare i salari più alti con un aumento dei prezzi ha scatenato diverse polemiche e riflette le tensioni nel settore tessile del Bangladesh
H&M alza i prezzi dei vestiti prodotti in Bangladesh in risposta alle proteste dei lavoratori
Il colosso della moda H&M ha annunciato un aumento dei prezzi dei suoi capi di abbigliamento prodotti in Bangladesh, mirando a compensare l'incremento dei salari dei lavoratori. La notizia è stata riportata da Bloomberg e segue settimane di proteste da parte della forza lavoro nel settore tessile del Paese, che ritiene ancora insufficienti gli aumenti salariali fissati dal governo. Il governo bengalese ha recentemente stabilito un aumento del 56% del salario minimo mensile per i lavoratori del tessile, portandolo a 12.500 taka (poco più di 103 euro) a partire da dicembre. H&M ha dichiarato di assorbire questo aumento nei prezzi dei prodotti, cercando così di sostenere salari più equi e competitivi nella sua catena di approvvigionamento.
Sebbene H&M abbia comunicato il suo impegno per migliorare le condizioni di lavoro e sostenere salari equi, il gigante del fast fashion non ha ancora risposto alle richieste di commento da parte dell'agenzia di stampa americana. La decisione di H&M arriva in risposta alle proteste interne che hanno caratterizzato il settore tessile del Bangladesh, con manifestanti che chiedevano aumenti salariali più consistenti rispetto a quelli proposti dalle multinazionali operanti nel paese. I lavoratori aspiravano a un salario minimo mensile di 23.000 taka (circa 195,4 euro), evidenziando le tensioni tra le aspettative dei lavoratori e le politiche aziendali.
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Il Bangladesh è attualmente sede di una potente industria dell'abbigliamento, attratta dalle basse spese della manodopera. Con circa quattro milioni di persone impiegate nel settore, che rappresenta il 10% del PIL del paese nel 2022, il Bangladesh è una destinazione chiave per le aziende di moda globali. Mentre H&M cerca di bilanciare l'aumento dei costi salariali, l'effetto sull'industria e sulla percezione dei consumatori rimane da valutare. Nel terzo trimestre dell'esercizio fiscale, H&M ha registrato un aumento delle vendite nette del 6%, raggiungendo i 60,9 miliardi di corone svedesi (circa 5,3 miliardi di euro), ma l'azienda ha definito questa progressione "flat" rispetto all'anno precedente in valuta locale. Con i ricavi che si attestano a 173,3 miliardi di corone nei primi nove mesi, in aumento dell'8%, H&M si trova ad affrontare nuove sfide nel delicato equilibrio tra profitti e responsabilità sociale.