Il cioccolato non è più dolce, prezzi alle stelle. Colpa del mercato illegale
Ghana, secondo produttore mondiale, nel vortice della crisi del cacao: sfide, speculazioni e la lotta contro il mercato nero che condiziona i prezzi
Il futuro amaro del cioccolato: come l'aumento dei prezzi del cacao sta cambiando la vita degli agricoltori in Ghana e dei consumatori in occidente
I palati raffinati e amanti del dolce cioccolato stanno vivendo da tempo un periodo di crisi. Un salto del 62% nel costo delle fave di cacao, il cuore pulsante della produzione di cioccolato, ha mandato in frantumi l'economia del settore, condizionando i costi dei produttori finali e i beni nella vendita al consumo. L'occhio del ciclone è sul cambiamento climatico che sta flagellando le piantagioni, riducendone la resa, improvvise alluvioni che si scatenano dopo periodi di siccità stanno facendo ammalare le piante che producono sempre meno, ma sembra un altro il problema vero, i coltivatori illegali in Ghana.
Il Paese, secondo produttore mondiale (dopo la Costa d'Avorio), sta vivendo la tragedia dei contrabbandieri che condizionano il mercato nazionale. I prezzi mondiali, che già a settembre sfioravano le stelle, con 3.739 dollari per tonnellata a Londra e 3.669 a New York, hanno continuato la loro ascesa, raggiungendo cifre astronomiche e toccando nuovi massimi in questi mesi, 4.201 dollari a New York, con un aumento del 55% dall'inizio del 2023 e del 66% su base annua.
"Negli ultimi cinque anni, abbiamo assistito a gravi distruzioni nelle piantagioni di cacao a causa delle attività dei coltivatori illegali", ha spiegato all'Agenzia France Press Michael Kwarteng, direttore responsabile delle attività agricole anti-illegali presso il Ghana CocoaBoard, “il sistema ha raggiunto una proporzione allarmante”.
Il Ghana è sotto il giogo della raccolta illegale che insieme all’inflazione hanno messo in ginocchio il Paese come non mai negli ultimi anni. Il governo, che ha acquistato l'intera produzione del Paese prima di rivenderla a società private, ha concordato quest'anno un aumento del 63% del prezzo pagato ai produttori, ma anche questa soluzione non è servita a dissuadere i contadini dal vendere i propri terreni per le coltivazioni di contrabbando. Il costo della tonnellata di cacao dai produttori si aggira intorno ai 1.822 dollari (1.670 euro), ha spiegato il portale Africa News.
Ora sei principali regioni del Ghana coltivano cacao ma, a causa delle fluttuazioni delle precipitazioni e della diminuzione della fertilità del suolo, la produzione si è spostata verso l’area ovest. La regione occidentale è la principale produttrice, mettendo sul mercato il 43% del totale. Nella regione è cresciuta contemporaneamente anche l’attività di coltivazione illegale. I produttori di contrabbando propongono ai contadini affitti per cifre importanti che questi non riuscirebbero mai a raggiungere coltivando e vendendo la materia prima. Al punto che diversi di loro hanno pensano di lasciare il mercato, destinando i terreni alla coltivazione di altro, come la gomma.
Nonostante tutto gli agricoltori alla fame continua ad accettare accordi lucrosi e vendere i terreni per la raccolta illegale. Un quadro disarmante, difficile da risolvere senza interventi ancora più repressivi del governo che affianca gli incentivi con le attività di polizia.
A detta di CocoaBoard nel 2020-2021 in Ghana sono state prodotte circa un milione di tonnellate di cacao. L’incremento del 63,5% del prezzo per sacco di cacao portato dal governo è stato comunque descritto come il più alto nella regione negli ultimi 15 anni e mira a migliorare le condizioni di vita degli agricoltori, offrendo loro un prezzo equo che remunerizza per gli sforzi sostenuti.
La produzione di cacao in Ghana per la stagione 2022-2023 è stata prevista in 750.000 tonnellate, con un incremento del 76% rispetto alla stagione precedente, mostrando una ripresa nella produzione. Tuttavia, i problemi legati alla sostenibilità della produzione di cacao e la difficile presenza di quello illegale rimangono rilevanti. Anche il cambio di area di produzione lo è stato. La deforestazione e il passaggio alla coltivazione in praterie hanno aumentato i costi di manodopera e le spese per fertilizzanti e pesticidi. I costi aggiuntivi non sono stati pienamente riflessi nei prezzi del cacao sostenibile, lasciando gli agricoltori in una posizione di svantaggio economico.