Il Ddl Capitali passa in Commissione senza modifiche. Ora palla alla Bce
Il testo a Montecitorio non ha subito modifiche rispetto a quello approvato in Senato
Il Ddl Capitali passa in Commissione senza modifiche. Ora palla alla Bce
Il disegno di legge Capitali è in attesa del parere della Banca Centrale Europea prima di giungere in Aula alla Camera per rafforzare Piazza Affari. La commissione Finanze di Montecitorio ha completato l'esame degli emendamenti ieri, respingendo tutte le proposte di modifica presentate dalle opposizioni. Il testo, senza sorprese, è giunto invariato dalla versione approvata dal Senato, dove le discussioni si erano concentrate sulla norma che impone limiti alla presentazione di candidati del consiglio d'amministrazione uscente al momento del rinnovo dei vertici delle società quotate, un tema di attualità. Lo scrive Mf.
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Il dibattito sulla legge ha seguito da vicino la battaglia sul rinnovo del consiglio di amministrazione di Mediobanca, con la lista guidata da Alberto Nagel da una parte e la Delfin della famiglia Del Vecchio assieme a Francesco Gaetano Caltagirone dall'altra, soci di rilievo di Piazzetta Cuccia.
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Il testo a Montecitorio non ha subito modifiche rispetto a quello approvato in Senato. Prima che il relatore, il deputato di Fratelli d'Italia Francesco Filini, possa mandare il testo in Aula, è ancora atteso il parere richiesto alla BCE sugli articoli 20 e 21 del disegno di legge. Questo parere è obbligatorio ma non vincolante. Le due norme riguardano la possibilità di agire direttamente contro Consob o Banca d'Italia per danni derivanti dalla mancata vigilanza e la riduzione a un anno dell'incompatibilità degli organi di vertice e dirigenti delle autorità una volta terminato l'incarico. Non è stata richiesta alcuna opinione sull'aumento da 8 a 16 miliardi di euro del tetto all'attivo delle banche popolari, poiché questa modifica non influisce direttamente sulle prerogative di Banca d'Italia.
Nel frattempo, Ivass, l'autorità di vigilanza sulle assicurazioni presieduta da Luigi Federico Signorini, ha aperto una consultazione pubblica sulle modifiche alla disciplina sull'informativa precontrattuale. Tra le novità c'è l'inclusione degli oneri per i distributori attraverso l'introduzione di un modello precontrattuale unificato che sostituisce i quattro modelli attuali, fornendo informazioni sia sul distributore che sul processo distributivo. Per migliorare la trasparenza, i documenti informativi non potranno superare le tre facciate di fogli A4, riportando le informazioni chiave per i consumatori, inclusi costi e limitazioni o esclusioni delle garanzie assicurative. Si prevede anche l'aggiornamento annuale della documentazione precontrattuale anziché trimestrale, come attualmente in vigore.