Il gioiello italiano dell’alluminio che è passato in mani cinesi

La società cinese Jiangsu Dingsheng New Materials ha rilevato la Slim Aluminium Spa di Latina

di Redazione Economia
(Fonte immagine: Pixabay) 
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Golden Power sull’acquisizione di Slim Aluminium

La Cina fa spese in Italia. Secondo quanto scrive Formiche.net lo scorso 8 giugno il governo, con un decreto del presidente del Consiglio dei ministri, ha esercitato i poteri speciali con prescrizioni in merito all’acquisizione da parte della cinese Jiangsu Dingsheng New Materials Joint-Stock Co. Ltd, con sede nella città di Zhenjiang nella provincia dello Jiangsu, dell’intero capitale sociale di Slim Aluminium Spa, società di Cisterna di Latina, vicino a Roma, che si occupa di trasformazione dell’alluminio con circa 400 dipendenti e un fatturato che nel 2022 si attestava su 326.770.438 euro.

Già nelle scorse settimane, il governo Meloni era intervenuto con il Golden Power, indicando prescrizioni, per salvaguardare patrimonio tecnologico, produzione e livelli occupazionali nel caso dell’operazione di fusione tra Whirlpool Emea e Arçelik. È l’applicazione del concetto di “Stato stratega”, secondo Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy: “Non uno Stato ideologico, né mercatista, né dirigista, ma che indica le regole che usa quando sono necessari i poteri aurei, la cosiddetta Golden Power, e lo fa come previsto nell’ultimo disegno di legge di interesse nazionale, non disinteressandosi del sito dell’impresa”, diceva il ministro a dicembre in audizione sulle linee programmatiche del dicastero.

A marzo i poteri speciali erano stati utilizzati da Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, relativamente a Efort Intelligent Equipment, leader nella robotica e legata al governo di Pechino. Con un Dpcm del 10 marzo, infatti, il governo ha imposto alcune prescrizioni sul contratto per la concessione (in licenza non esclusiva) di una libreria software da parte dall’azienda novarese Robox alla società cinese.

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