Politica
Dacia Maraini elogia Alberto Moravia, radical chic antesignano
Alberto Moravia? Fu intellettuale furbo e scaltro
Dacia Maraini elogia Alberto Moravia protetto dal fascismo
Nelle recenti tracce dei temi di maturità è emerso, tra gli altri, quello dello scrittore Alberto Moravia e specificatamente l’analisi del suo romanzo di esordio, “Gli indifferenti” pubblicato nel 1929. Dacia Maraini, che di Moravia fu compagna ma non moglie al contrario di Elsa Morante e di Carmen Llera, ha colto l’occasione per balzare di nuovo in evidenza, con una intervista rilasciata a “Il Fatto Quotidiano”. L’anziana scrittrice è ancora molto attiva nel panorama intellettuale italiano grazie alle sue quasi continue esternazioni in tutti i campi. L’ultima sulla scomparsa di Silvio Berlusconi, ha innescato ulteriori polemiche, tanto è vero che ha dovuto fare una rapida marcia indietro. Ne abbiamo parlato qui
L’occasione dell’intervista a “Il Fatto” è stata naturalmente colta per fare un altro panegirico di Alberto Moravia. Una domanda è stata particolarmente illuminante: “Moravia Ha influenzato anche la sua produzione letteraria? “Venendo da una famiglia scrittori, il mio più grande ispiratore è stato mio padre. Mia nonna scriveva romanzi, io stessa ho cominciato a 13 anni sul giornale della scuola e a 17 ho buttato già il mio primo libro pubblicato dopo i 20. Le influenze di Alberto su di me sono profonde ma un altro piano, è stato un esempio rispetto alla società, sull’avere idee chiare, criticare il potere e stare sempre dalla parte dei perdenti e di chi subisce ingiustizie. La sua onestà intellettuale mi ha segnato”.