Inflazione, il calo delle materie prime guida il ritorno alla normalità

Per il 2024 previsti ribassi dell’inflazione, del dollaro americano e delle materie prime

di Daniele Rosa
Economia

Inflazione, il calo delle materie prime indicatore di raffreddamento dell'inflazione

Cantieri in attività e macchine di movimentazione terra ( i classici muletti) erano i primi segnali di ripresa della produzione industriale. Ora sono i prezzi delle materie prime che anticipano, anche in Europa, la fine di tre d’anni di inflazione e tassi di interesse in crescita. Il Bloomberg Commodity Index, l’indicatore mondiale delle materie prime, è calato in poco più di tre mesi del 10%. In un anno e mezzo il ribasso è stato pari al 25%. Un trend di raffreddamento dei prezzi che porta verso la disinflazione. Sono diversi i motivi che stanno facendo calare i prezzi. Tra questi un miglioramento delle catene di approvvigionamento mondiali e nei trasporti marittimi ( che soprattutto durante la pandemia hanno mostrato tanta debolezza), migliori raccolti di cereali dai grandi produttori( Brasile in primis), e soprattutto calo dei prezzi energetici. Da sempre nel paniere di controllo dei prezzi che muovevano l’inflazione, produzione e materie prime, sono  indicatori importanti.

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Inflazione, importanza dei prezzi delle materie prime come indicatori sull'inflazione

Ora questa importanza è decuplicata soprattutto per l’incertezza dei due grossi conflitti e dell’economia globalizzata che si riflette, alla fine, sulla capacità di spesa delle famiglie. E pure per il concetto stesso di economia globalizzata dove ogni evento influenza nel bene e nel male l’economia di paesi anche lontani. La mancanza di grano dall’Ucraina, ad esempio, si è riflessa immediatamente e in maniera drammatica sui paesi poveri importatori. Uno dei prezzi guida di questo calo generalizzato è quello del barile di petrolio che, attualmente sotto agli 80 dollari, sembra accelerare più velocemente del previsto il ritorno ad una certa normalità. Un altro indicatore d raffreddamento sta nel calo dei prezzi dei metalli. La crisi immobiliare in Cina ha fatto calare molto la domanda nel settore edile, dall’acciaio, al ferro e alluminio calati di quasi il 50% rispetto al 2021.

Inflazione, in calo tutti i metalli tranne l'oro

Unico metallo in crescita è l’oro, ai massimi storici, ma che però influenza solo settori di nicchia e viene solo usato come bene rifugio. Ultimo importante indicatore sull’inflazione è il dollaro americano. Praticamente tutte le materie prime importate dll’Europa sono valutate in dollari ed è chiaro che più forte è il biglietto verde più salato è il conto per il Vecchio Continente L’euro è oggi a 1,08 dollari, lontano dall’1,05 di appena due mesi fa e dal settembre 2022, quando perse la parità dopo venti anni. Stante questa situazione molti analisti ritengono che sarà sarà difficile portare avanti una politica non solo di aumento di tassi (che sembra essere stata accantonata) ma soprattutto il mantenimento a lungo di tassi alti. Le previsioni per il prossimo anno? Materie prime, inflazione e dollaro in calo, sicuramente motivi per pensare ad un salutare equilibrio finanziari oed economico.

 

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