Influencer, la pacchia è finita: il 48% ha guadagnato meno di 15 mila dollari

Il sogno di diventare ricchi facendosi i selfie è finito? Pesano sul settore scandali come quello di Ferragni-Balocco e Kardashian

di Redazione Economia
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Chiara Ferragni
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Influencer, la pacchia è finita

L'anno scorso, il 48% dei creator di contenuti digitali ha guadagnato meno di 15mila dollari, mentre solo il 13% ha superato i 100mila dollari, secondo uno studio del Wall Street Journal. Queste cifre mostrano come il sogno di guadagni "facili" tramite i contenuti digitali possa spesso tradursi in un lavoro sotto retribuito nella new economy.

Il mercato dei content creator, del valore di 21 miliardi di dollari a livello globale, è in crescita anche in Italia. Qui, come riporta il Messaggero, i professionisti del settore sono 350mila, con un fatturato di 348 milioni di euro nel 2023. Secondo un report di DeRev, azienda di marketing digitale, YouTube è il social network più redditizio, dove un annuncio pubblicitario può fruttare tra i 500 e i 35mila euro.

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Instagram segue con tariffe che variano da circa cento euro per 10mila visualizzazioni a 75mila euro per 10 milioni di visualizzazioni. Anche su TikTok, nonostante i compensi minori per le visualizzazioni basse (50 euro), si possono raggiungere somme fino a 75mila euro a post.

In Italia, gli influencer più remunerativi includono Khaby Lame, con guadagni di 325mila euro a post grazie ai suoi 160 milioni di follower. Chiara Ferragni guadagna circa 95mila euro per post, mentre Clio Zammatteo ha registrato un fatturato di 11,6 milioni di euro nel 2022. Tuttavia, questi sono solo i vertici dell'enorme iceberg che rappresenta la creator economy.

Per i creator di media-bassa popolarità, i cosiddetti micro-influencer, è sempre più arduo guadagnare un reddito dignitoso e costante. Le piattaforme hanno innalzato i requisiti per la monetizzazione e i marchi sono diventati più selettivi nei loro accordi di sponsorizzazione. Questi influencer devono competere in un mercato affollato e impegnarsi a creare contenuti sempre più coinvolgenti per attrarre sponsor.

A differenza di altri lavoratori, scrive ancora il Messaggero, i creator non ricevono ferie pagate, benefici sanitari, contributi pensionistici o altri vantaggi tipici dei dipendenti aziendali. In Italia, eventi come il Pandoro-gate e la crisi del modello Ferragnez hanno alimentato la sfiducia degli utenti. A livello internazionale, il caso Kardashian ha colpito negativamente la community di fan quando è stata multata di 1,26 milioni di dollari dalla SEC per aver promosso occultamente una cripto-azienda, causando un aumento del prezzo che le ha permesso di vendere le proprie azioni con profitto, danneggiando i suoi follower.