Intesa, Gros-Pietro su extraprofitti e salario minimo: le bordate al governo

Il presidente di Intesa da Cernobbio: "La norma sulle banche ha disorientato. Ed è importante che tutti i lavoratori siano remunerati in modo equo"

di Redazione Economia
Gian Maria Gros Pietro Intesa SanPaolo
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Intesa Sanpaolo, Gros-Pietro: "Attenzione agli effetti del salario minimo. Si rischia di andare fuori legge"

Giorgia Meloni ha deciso di dribblare i banchieri stangati al Forum di Cernobbio e virare sul Gp di Monza di F1 da cui ha mandato un chiaro messaggio: "Bisogna tornare a correre". Ma le frecciatine al governo da parte del mondo della finanza sono comunque partite. Soprattutto per quanto riguarda due temi molto caldi: gli extraprofitti e il salario minimo. Il presidente del Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo, Gianmaria Gros-Pietro, affronta le due questioni. "Il salario minimo - dice Gros-Pietro dal Forum Ambrosetti - esiste in molti Paesi ed è importante che tutti i lavoratori siano remunerati in modo equo. Bisogna tenere conto che ci sono altri sistemi per regolare la remunerazione. Per esempio c'è la contrattazione collettiva".

"E poi - prosegue Gros-Pietro - ci sono gli effetti. Il salario minimo mette fuori legge tutte le prestazioni che non possono pagare un salario così elevato o perché hanno un basso contenuto o perché l'utente non è in grado di pagare e allora bisogna supplire con sistemi pubblici. Un salario minimo dignitoso può comportare in alcune prestazioni una diversa organizzazione. Bisogna evolvere verso forme di organizzazione che siano all'altezza dei bisogni e dei diritti dei lavoratori".

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Gros-Pietro poi attacca il governo Meloni per la tassa sugli extraprofitti, non tanto per la sostanza ma per la forma. "Non è la tassa sugli extraprofitti delle banche in sé ad aver spaventato gli investitori ma come è stata comunicata. La tassa ha disorientato, è importante che gli investitori riescano a capire cosa vuole fare l'Italia nei prossimi anni. L'importante - conclude - é che il mercato sia competitivo. Ed il mercato sta già reagendo positivamente", facendo cenno all'aumento dei rendimenti sui depositi.

Parlando della frenata del Pil, confermata oggi dall'Istat, il Presidente di Intesa Sanpaolo ha affermato che "viene da lontano, dalla Cina che a sua volta ha creato una difficolta per la Germania che è molto esposta", mentre l'Italia è "molto meno" esposta, perché "ha dei mercati più distribuiti geograficamente come settori". Per l'anno prossimo - ha aggiunto - ci si aspetta una crescita del Pil dell'1%".

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