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Bisignani rilancia La Piazza di Affari: la sfida pugliese di Meloni per il G7

di redazione politica

L'uomo che conosce il potere rilancia la sesta edizione della kermesse di Affari "La Piazza". Dal G7 alle crepe nella maggioranza: tutti i temi sul tavolo

Bisignani racconta "La Piazza" di Affari tra governo Meloni, la sfida pugliese del G7 e i precari equilibri politici 

A chiudere la sesta edizione de "La Piazza", fortunata kermesse di Affaritaliani.it che anche quest'anno ha monopolizzato il dibattito politico, c'è stato Luigi Bisignani, profondo conoscitore dei palazzi, un "manager del potere nascosto", come si legge in rete. Dalla politica alla massoneria, con un occhio attento alla figura della premier Giorgia Meloni, Bisignani ha dialogato con il direttore Angelo Maria Perrino delle più "calde" tematiche del momento. A distanza di qualche giorno, in un editoriale pubblicato sul Tempo, il giornalista ripercorre la kermesse, ponendo l'accendo sulla prossima sfida di Meloni: il G7 in programma in Puglia. 

"Tutte le strade portano a Roma ma non in Puglia. A giugno 2024, le grandi potenze mondiali si ritroveranno per il G7 proprio nella «terra degli ulivi». Un albero simbolo di pace e prosperità che, leggenda vuole, fu Minerva «dea della guerra giusta e della saggezza» a donarlo agli uomini. Ma anche un albero martoriato dalla xylella, emergenza solo da poco rientrata", scrive Bisignani dalle pagine de Il Tempo. 

"I report dei servizi di intelligence, che hanno inviato in avanscoperta gli 007 nella Valle dei Trulli, lasciano aperti diversi interrogativi, rimbalzati anche sui tavoli della Farnesina e degli sherpa di Palazzo Chigi". I dubbi sono soprattutto sulle infrastrutture - con conseguenti difficoltà negli spostamenti da parte delle varie rappresentanze - e sui collegamenti sia fisici che tecnologici. L’assetto infrastrutturale e tecnologico in Puglia, infatti, è più o meno lo stesso di venti anni fa. E proprio in quell’epoca due galantuomini come Alfredo Mantovano e Giovanni Pellegrino segnalavano il gap infrastrutturale tra Nord e Sud ma da allora poco è cambiato", continua.

"Ora l’Esecutivo ha davanti a sé nove mesi per evitare che i leader della terra arrivino sul suolo pugliese per essere rinchiusi, a quanto pare, nel resort extra lusso di Borgo Egnazia: una piccola «Las Vegas» in formato masseria più avvezza ad ospitare star come Madonna e i Beckham piuttosto che capi di Stato con imponenti delegazioni al seguito". 

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"È quello che molti rimproverano ingiustamente a Giorgia Meloni la quale, durante la sua permanenza agostana nella Valle d’Itria, non è quasi mai uscita dalla tenuta, impegnata tra bagni nella piscina, interminabili partite a burraco e una benedizione matrimoniale. La breve «toccata e fuga» in Albania pare sia legata, ma è un’ipotesi tutta da verificare, ad una centrale nucleare che il Paese delle aquile starebbe immaginando proprio di fronte alle coste pugliesi, dove approderebbe il relativo elettrodotto, che verrebbe ovviamente realizzato da Terna, dove governa l’ad Giuseppina Di Foggia, voluta last minute da Meloni. Va detto, peraltro, che mezzo Governo, a partire da Tajani, non ha avuto bisogno dei report dell’intelligence straniera per constatare i limiti infrastrutturali del sud della Puglia", sottolinea ancora il giornalista che cita poi La Piazza. 

"Insieme, tra gli altri, a Calderone, Sisto e Durigon, sono stati ospiti a «La Piazza», l’annuale appuntamento politico di Affaritaliani a Ceglie Messapica. Ed è proprio dalla kermesse, grazie alle domande con cui ha pungolato i suoi ospiti il direttore Angelo Maria Perrino, è emersa qualche insofferenza della maggioranza. Soprattutto una domanda circolava nella platea di Affaritaliani: «I due più potenti rappresentanti del governo, il sottosegretario Alfredo Mantovano e il ministro Raffaele Fitto, salentini doc, si stanno attrezzando con un piano d’azione?»".

"Dai sussurri dei politici locali trapela sconforto: infatti, pare che «l’armistizio» tra i due fedelissimi della premier, sancito lo scorso ottobre in nome della ragion di Stato, si stia affievolendo con l’onnisciente Fazzolari che soffia sul fuoco. Toccherà, quindi, per l’ennesima volta a Giorgia alzare la voce e ricordare che col G7 non si scherza, visti anche i «sopralluoghi» effettuati con famiglie al seguito dai membri delle più importanti cancellerie internazionali. I risultati sono contrastanti: mentre i diplomatici operavano nella loro protetta comfort zone, in un contesto di fatto privilegiato, il resto dei congiunti invece toccava con mano le difficoltà quotidiane della gente pugliese, dalle carenze della rete viaria e dei trasporti, compresi gli aeroporti, fino alle connessioni internet carenti".