Irpef, tutto sulle spalle del ceto medio: il 20% versa due terzi del totale
Dichiarazioni 2023 (relative al 2022): sono 12,5 milioni gli italiani che non versano nulla
Irpef, quasi tutto a carico di una piccola minoranza. Il sistema non funziona
I dati relativi alle dichiarazioni dei redditi del 2023 (relative al 2022) certificano gli squilibri del nostro sistema di imposizione sui redditi. L'Irpef, infatti, la tassa a carico dei contribuenti, pesa per il 63% sul ceto medio, ben 12,5 milioni di italiani non versa nulla e due terzi del totale arriva dal solo 20% dei cittadini. In sostanza - riporta Il Sole 24 Ore - è quasi tutto a carico di una piccola minoranza. Dall’altro lato, i contribuenti con redditi fino a 35mila euro (l’80% del totale) dichiarano il 37% dell’imposta netta complessiva. E la polarizzazione è ancora più evidente se si considera che, come riporta la stessa nota delle Finanze, i soggetti con "imposta netta diversa da zero e un reddito complessivo maggiore di 300mila euro (lo 0,2% dei contribuenti) dichiarano il 7,8% dell’imposta netta totale (nel 2021 era il 6,7%)".
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Un altro aspetto da considerare - prosegue Il Sole - è il dato dei 12,5 milioni di soggetti che, di fatto, non versano alcun tipo di imposta. Restano evidenti, anche nelle dichiarazioni, gli squilibri territoriali del Paese. Anche se bisogna ricordare che l’Irpef, da sola, non basta a fotografare la reale ricchezza del territori perché, ovviamente, non cattura la variabile dell’evasione e del lavoro sommerso. Se il reddito medio è di 23.650 euro (+4,9% rispetto al 2021), l’analisi territoriale rivela notevoli differenze. La regione con reddito medio complessivo più elevato è la Lombardia (27.890 euro), seguita dalla provincia di Bolzano (27.230 euro). In coda alla classifica c’è la Calabria, che è la regione con il reddito medio più basso (17.160 euro).