Ita, il nuovo stop alla trattativa è un ricatto dell'Europa che chiede il Mes

Le lotte muscolari su migranti, Ita, manovra economica, Mps e non solo hanno portato il livello dello scontro sopra la soglia di guardia

di Marco Scotti
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Margrethe Vestager (Lapresse)
Economia

Ita, dietro lo stop dell'Ue c'è il Mes

Se tre indizi fanno una prova – come diceva Agatha Christie – allora quante prove hanno in mano gli italiani per capire che la commissaria Ue Margrethe Vestager (che aspira alla presidenza della Bei) non vede di buon occhio (eufemismo) il matrimonio tra Ita e Lufthansa? Dopo le famose 100 domande inviate a settembre al governo Meloni dall’Unione Europea, alcune delle quali quantomeno bizzarre come “la tipologia di menù serviti a bordo”, ora siamo di fronte a un nuovo stop. I tedeschi, capita la mal parata, hanno rimandato tutto al nuovo anno. I sindacati sono terrorizzati. Ma è chiaro che l’altolà arriva dai piani alti. E il “fermi tutti” è stato pronunciato con un chiaro accento francese. Ovvio che Air France e l’Eliseo non vogliano che il principale competitor europeo si ampli pappandosi anche i vettori italiani. E allora via di ostruzionismo.

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C’è però un enorme convitato di pietra: il Mes. Che c’azzecca avrebbe detto un noto politico molisano? In realtà moltissimo. Senza la firma sul Meccanismo Europeo di Stabilità, che Giorgia Meloni ha giurato che non avrebbe mai siglato, l’Italia si espone a una ridda di ricatti e di tensioni. L’Europa le imputa di essere l’unico Paese a non aver siglato l’accordo. E noi, che siamo quelli che riceveranno più soldi in assoluto per il piano pandemico di ripresa continentale, siamo ricattabili. La politica muscolare di Meloni & co. sta mostrando i suoi limiti. Nel Vecchio Continente, dove già non ci vedono di buon occhio, non si può soltanto battere la scarpa sul tavolo come fece Krusciov. 

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Migranti, Mes, deficit, Ita, Mps: sono solo alcuni dei dossier su cui il governo sta continuando a digrignare i denti. Ma se va avanti così rischia di fallire miseramente. Perché ogni spazio di Manovra (nel senso proprio di Legge di Bilancio) ci viene fatto pagare con richieste precise: siglate il Mes e saremo amici come prima. La Meloni, che sognava di potersi intestare il salvataggio di Ita, rischia di ritrovarsi con una grana epocale. E attenzione a Montepaschi. Se l’Europa si irrigidisce la vendita della quota totale in capo al Mef va effettuata entro la metà del 2024. Con il rischio di trasformare la cessione in una svendita. Va bene mostrare i muscoli, ma ogni tanto serve anche un bel bagno di realpolitik. Dopo un anno e più di governo, è il famoso passo avanti che tutti si aspettano dal governo. Ce la farà?