Italia senza il gas russo. "Scenario da cataclisma, inflazione a doppia cifra"
Davide Tabarelli, professore di economia a Bologna: "Rischiamo che il petrolio vada a 300 dollari al barile. Bisogna da subito razionare i consumi"
Guerra Russia Ucraina, "razionare da subito le forniture di gas russo"
La guerra in Ucraina sta producendo, oltre a migliaia di perdite di vite umane e la distruzione di intere città, anche una pesante crisi economica a livello mondiale, dovuta all'aumento del costo del gas e del petrolio. Le conseguenze peggiori rischia però di averle l'Italia in tutto il panorama europeo, a causa della sua dipendenza dal gas russo. "Se sarà l'Europa a fare la scelta politica di chiudere i rubinetti, - spiega il professor Davide Tabarelli dell'Università di Bologna al Messaggero - è bene che sia preparata a un cataclisma, con il gas oltre 300 megawattora, il petrolio fino a 300 dollari al barile e un'inflazione a doppia cifra. Ecco perché è cruciale mettere un tetto ai prezzi. Cosa deve fare l'Italia? "Usare da subito il carbone, anche il legname per il riscaldamento, razionare i consumi e sperare nel gas che sta cercando il governo".
"La priorità ora - prosegue Tabarelli al Messaggero - è riempire gli stoccaggi. Credo che vada detto, però, che a sette mesi dall'inizio della spirale dei prezzi, la situazione non è cambiata nei flussi verso l'Europa. Anzi, dal 24 febbraio sono aumentati. E non c'è molto gas in giro per il mondo. Altrimenti lo avremmo utilizzato e i prezzi non sarebbero stati questi. Dunque, spero che la diplomazia sia arrivata a risultati insperati. Ma trovare a breve 15 miliardi di metri cubi di gas sui 29 attuali di Mosca, mi sembra ottimistico. Anche se fosse così, dovremmo comunque razionare i consumi. Se non lo fa la politica, lo fa il mercato. Lo sta già facendo".