Esteri
Putin, analisi lucidissima. Il discorso del 2011 che inchioda la Nato
Putin in conferenza: Chi si è preso il diritto di uccidere Gheddafi?
Finalmente un'idea da popolo civile e non partigiano a occhi chiusi
Ottima idea invitare a parlare anche Putin. Direi soprattutto anche Putin, visto che di Zelensky ormai sappiamo tutto, anche i sogni da aspirante attore hollywoodiano!
Ma basterebbe obbligare i parlamentari, specialmente i guerrafondai mascherati da crocerossini, a sentire ciò che disse nella conferenza a proposito dello sciagurato intervento nella guerra interna in Libia, nel 2011.
Sembrerebbe una clamorosa contraddizione con sé stesso, il Putin di oggi.
Ricordo però un proverbio che mi insegnò uno studente palestinese, quando anch'io criticavo l'irriducibile comportamento di guerra dei suoi, contro lo stato israeliano, installato sul loro territorio: "Prima di dar ragione a uno che si lamenta perché il nemico gli ha cavato un occhio, accertati se lui, al nemico, prima, glieli aveva cavati tutti e due!"
24 Aprile 2011, Putin in conferenza: Chi si è preso il diritto di uccidere Gheddafi?
Il 19/3/11 a sorpresa e apparentemente di sua iniziativa, Sarkozy inizia i bombardamenti in Libia, dove era in corso una guerra civile contro Gheddafi. Scatta subito il coinvolgimento Nato che vedrà 19 nazioni, contro il Rais, al potere da 42 anni. Colpì allora e colpisce tuttora, l’espressione generalmente usata sin dall’inizio di questa guerra: “iniziata e guidata” dalla Francia.
Alcuni giornali riportarono immediatamente una spiegazione clamorosa, per tanta solerzia e fretta di Sarkozy, nell’iniziare i bombardamenti: il solito nobile scopo di esportare il modello democratico di governo, ma soprattutto per chiudere per sempre la bocca a Gheddafi, non restituendogli i 50 milioni di euro avuti per la campagna elettorale del 2007, vinta quindi, anche grazie al ricchissimo dittatore. Le 19 nazioni impiegarono ben 8 mesi per distruggere Gheddafi e i suoi difensori, a dimostrazione di due fatti: a) gli oppositori che avevano iniziato la guerra contro Gheddafi, sapevano della potenza del dittatore, ma erano sicuri dell’intervento della Francia e della Nato, perché b) se contro 19 paesi i fedeli a Gheddafi avevano resistito 8 mesi, senza tale intervento, Gheddafi si sarebbe sbarazzato di loro in breve tempo. La Libia ha il più grande “serbatoio” sotterraneo di gas e petrolio. Tutto quest’amore altruista a suon di guerre, per “incivilire” i paesi arretrati come Libia, che ha uno dei serbatoi sotterranei di gas e petrolio, più grandi del mondo, è calunnioso, pensare che ragionino di fino come D’Alema (ci sono grossi guadagni per tutti)?
Fonti ufficiali hanno dichiarato che il Rais morì il 20 Ottobre 2011. Putin 6 mesi prima, dava per scontata la sua uccisione. Inutile cercare di fare un po’ di luce su come morì: dalla versione più civile (correva all’ospedale, ferito a un braccio, quando fu colpito da un proiettile alla testa, particolare obbligato, circolando le foto del cadavere insanguinato e con un foro alla tempia) a quelle più verosimili e truculente (fu sodomizzato con un bastone di legno, torturato, pestato e poi finito con le armi).
24 Aprile 2011, Putin in conferenza: Chi si è preso il diritto di uccidere Gheddafi?
Invito alla visione e a un’attenta lettura della traduzione sovrascritta e magari anche a dare un’occhiata ai commenti vecchi e a quelli di questi giorni.
L’analisi fatta da Putin è lucidissima: una presa d’atto della situazione geopolitica, dei paesi dittatoriali e delle guerre interne, con le tensioni tra confinanti. Analisi espressa in modo semplice, comprensibile da tutti e condivisibile da tutti i non interventisti sempre e comunque. Domanda: allora vogliamo intervenire in ogni conflitto interno?
In ogni guerra locale, aggiungo io, gli USA & C, si sentono in dovere di esportare la democrazia e i focolai ci saranno sempre, continuando felici e imperterriti ad andare a combattere, senza mai tener conto dei risultati disastrosi del loro interventi “umanitari”.
Ultima osservazione di Francesco Borgonovo, in risposta al mantra in voga nei salottieri televisivi: ma se vedete per strada un bambino molto più grosso che sta menando a uno più piccolo, che fate? Borgonovo: "Certamente non do sassi e un bastone a quello più piccolo!"