Juve in rosso, perdita verso 200 mln. Pesano la mancata la Champions e Allegri

L'onere della transazione con l'ex tecnico verrà caricato tutto nell'attuale esercizio, già zavorrato dai mancati premi Uefa e dal lodo Ronaldo

di Redazione Economia

Massimiliano Allegri
Allenatore di calcio
Economia

La Juventus verso una perdita di 200 milioni di euro

La risoluzione del contratto con Massimiliano Allegri avrà un forte impatto sul bilancio della Juventus. L'anno fiscale 2023-24 si prevede chiuderà con una perdita vicina ai 200 milioni di euro, influenzata anche dall'indennizzo corrisposto a Cristiano Ronaldo. Tuttavia, la società prevede benefici futuri grazie al risparmio sulle spettanze dello staff tecnico.

La proprietà Exor, holding d’investimento della famiglia Elkann-Agnelli, considera il 2023-24 un anno di transizione verso una nuova era per la Juventus. L'assenza dalle competizioni europee ha comportato una perdita di oltre cento milioni di euro. Nonostante la riduzione dei costi, la perdita prevista per questa stagione supererà quella del 2022-23.

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Non solo. Due eventi imprevisti hanno ulteriormente peggiorato la situazione economica: il lodo arbitrale favorevole a Ronaldo, che ha comportato un pagamento di circa 10 milioni di euro, e la rottura con Allegri. L'accordo con l'ex allenatore prevede la rinuncia a una parte del suo stipendio, ma l'importo concordato graverà sul bilancio 2023-24.

Il bilancio 2023-24 sarà quindi fortemente influenzato da questi costi aggiuntivi, spingendo la perdita verso i 200 milioni di euro. Per affrontare questa situazione, la Juventus ha già completato un aumento di capitale di 200 milioni, il terzo in quattro anni, come parte del piano di risanamento e sviluppo con obiettivo 2026-27.

L'addio di Allegri permetterà alla Juventus di risparmiare notevolmente sul costo del personale. L'ex allenatore, infatti, percepiva uno stipendio netto di 7 milioni di euro più bonus, con una spesa lorda annua, incluso lo staff, di almeno 15 milioni. Thiago Motta, ormai prossimo all'annuncio come nuovo allenatore, avrà uno stipendio inferiore di almeno il 30%.

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Questa riduzione si inserisce in un più ampio piano di abbattimento degli stipendi dei tesserati, volto a raggiungere la sostenibilità economica. Le azioni sui costi dovranno essere accompagnate da un consolidamento dei ricavi, in un difficile equilibrio tra conti e competitività.

L'obiettivo sportivo è la qualificazione costante alla Champions League. Se questo meccanismo funzionerà, il club potrà uscire dalla crisi e raggiungere l'utile di bilancio, la generazione di cassa e la riduzione del debito entro il 2026-27.

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