Lavori in casa, altro che condono: chi sgarra pagherà multe fino a 5mila €

Scende da 500mila a 70mila € la soglia di punibilità. Nei guai chi non chiede all’impresa l’attestato di congruità per tutti gli interventi. Il Dl Coesione

di Redazione Economia
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Lavori in casa, cosa rischia chi ristruttura in nero. Scende la soglia di punibilità

Il governo ha deciso di intervenire sulle ristrutturazioni delle case. Lo strumento per il giro di vite è la verifica di congruità, vale a dire l’analisi del costo della manodopera rispetto a quello dell’intervento, il provvedimento vale per tutte le imprese in appalto o subappalto e su tutti i lavoratori coinvolti a qualsiasi titolo nel cantiere. Nella bozza finale del Dl Coesione - si legge su Il Sole 24 Ore - è spuntato l’articolo 28 che ritocca le soglie oltre le quali scatta la verifica di congruità. Per i lavori privati di valore complessivo di 70mila euro "il versamento del saldo finale, in assenza di esito positivo della verifica o di previa regolarizzazione della posizione da parte dell’impresa affidataria dei lavori", fa scattare la sanzione amministrativa da mille a 5mila euro a carico del committente. E cioè del proprietario di casa.

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L’impresa edile - prosegue Il Sole - dovrà presentare l’attestato di congruità per tutti gli interventi che valgono dai 70mila euro in su al proprietario di casa prima del saldo finale dei lavori. Ma anche la stazione appaltante risponde della violazione: in questo caso è Anac che commina la sanzione come già previsto dalla legge. In aggiunta ai profili di responsabilità fissati dal decreto. Si allarga quindi la platea di chi rischia la sanzione se non chiede all’impresa l’attestato di congruità per tutti gli interventi, la soglia iniziale di punibilità era di 500mila €, ma adesso è scesa a 70mila.

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