Economia
Cdp, Gorno Tempini trema dopo l'addio di Palenzona a Crt: ecco perché
La situazione nella Fondazione torinese potrebbe rallentare anche la composizione del consiglio di Cdp, visto che Crt dovrà esprimere un consigliere
Cdp, Gorno Tempini in bilico per il rinnovo: ecco perché
C'è un altro spettatore molto interessato al terremoto in seno alla Fondazione Crt: Giovanni Gorno Tempini, attuale presidente di Cassa Depositi e Prestiti. Il cda della Cassa dovrà essere rinnovato a fine maggio e in molti hanno scommesso sulla conferma del duo Gorno-Dario Scannapieco. Ma se per quest'ultimo, la cui nomina è in capo al governo, in molti sono pronti a puntare su una sua permanenza in Via Goito, il primo è più in bilico. Storicamente, infatti, la presidenza viene indicata dalle Fondazioni bancarie. E i principali sponsor di Gorno Tempini sono Giuseppe Guzzetti, che rimane il dominus della Fondazione Cariplo, e Fabrizio Palenzona. I due, scrivevano i giornali un paio di mesi fa, avevano raggiunto un accordo per la conferma di Gorno alla presidenza di Cdp. Ma fonti vicine al presidente della Cassa smentiscono questa ricostruzione e, anzi, parlano del fatto che Gorno Tempini non si sarebbe strappato le vesti - per usare un eufemismo - di fronte alla caduta di Palenzona.
LEGGI ANCHE: Crt, Palenzona: “Situazione insostenibile. Cdp e Acri? Tutte fantasie”
Come che sia, quest'ultimo si è dimesso dopo il terremoto delle scorse settimane. In attesa di sapere chi prenderà il suo posto - molti i nomi che si muovono, da Domenico Siniscalco a Elsa Fornero, senza che nessuno sia in vantaggio per ora - è chiaro che si deve notare come le probabilità di una conferma alla presidenza di Cdp sono un po' calate rispetto al passato. D'altronde, la sua vicinanza con ambienti del centro-sinistra moderato gli è valsa posti di rilievo negli scorsi anni, ma ora sembra che vi sia la richiesta di un cambio di marcia.
Il governo, infatti, non può permettersi di confermare in blocco alla guida dell'ente che deve gestire i fondi del Pnrr - oltre che i risparmi degli italiani tramite i buoni postali - il tandem nominato da un governo di larghissime intese di cui unico oppositore era proprio il partito della premier.
LEGGI ANCHE: CDP lancia la sua seconda emissione obbligazionaria in dollari da 1,5 mld
Non stupisce, quindi, che Gorno Tempini abbia scelto di farsi mettere al numero tre, nella lista del board, per il rinnovo del cda di Tim, garantendosi una riconferma quasi scontata. Né ci si interroga troppo sulla ratio per cui lo stesso Gorno è stato indicato come presidente di Fila. Naturale che un uomo navigato come lui - su cui in passato erano circolate anche indegne speculazioni sulle sue condizioni di salute per inquinare le acque - si sia "protetto" nel caso in cui il suo posto in Via Goito dovesse essere preso da un altro manager.
Ma ci sono altri scenari che Affaritaliani.it è in grado di ricostruire. In primo luogo che il terremoto in Crt potrebbe allungare i tempi della formazione del board di Cdp. Il consiglio della Cassa, infatti, si compone di tre rappresentanti: il presidente, scelto dalle fondazioni; un secondo membro del board, espresso dal Banco di Sardegna; un terzo nome scelto a rotazione. E questa volta toccherebbe proprio a Crt, che dovrà esprimere un nome femminile. Ma con questa confusione si potrebbe ritardare la nomina del cda di Cdp. Seconda notizia: l'assemblea della Cassa è prevista per il 13 maggio in prima chiama e per il 24 maggio in seconda. Ma potrebbe slittare a dopo le europee, anche se con l'esito delle consultazioni potrebbe aumentare la litigiosità in seno alla maggioranza. E la confusione aumenta ancora.