Il lavoro domestico sfiora quota 1 mln: boom di uomini stranieri e immigrate

Il settore si conferma a prevalenza femminile (84,9%) e immigrata (70,0%), ma è la presenza maschile a registrare l'incremento più forte: +62%

di Marta Barbera
Casalinghe 
(fonte  pixabay)
 
Economia

Lavoro domestico, in Italia spiccano Romania con il 21,6%, Ucraina (14,1%) e Filippine (10,1%)

Boom di lavoratori domestici in Italia: nel 2021 il numero arriva a 961.358 unità. Lo affermano i dati dell'Osservatorio Domina che evidenziano anche il ruolo della componente immigrata e l'impatto della procedura di regolarizzazione avviata nel 2020.

Il settore si conferma a prevalenza femminile (84,9%) e immigrata (70,0%), ma sono gli uomini stranieri a registrare l'incremento più forte (nel 2020 e nel 2021 sono la categoria che ha registrato l'aumento maggiore +62%), mentre quelli italiani sono raddoppiati dal 2012 al 2021, passando da 13 mila a 25 mila unità.

Le lavoratrici donne straniere sono comunque il gruppo più numeroso e rappresentano il 57,5% del totale. Le italiane sono invece oltre un quarto del totale (27,4%) ma in ogni caso in crescita progressiva dal 2012. Il primo Paese per presenza nel settore è la Romania che rappresenta il 21,6% seguono Ucraina (14,1%) e Filippine (10,1%).

Secondo Lorenzo Gasparrini, segretario generale di Domina, ''la presenza straniera è storicamente molto importante nel settore domestico. La regolarizzazione avviata nel 2020 ha rappresentato un'opportunità per le famiglie per mettere in sicurezza se stesse e i propri lavoratori, ma ha anche evidenziato le criticità del sistema attuale e del meccanismo stesso delle 'sanatorie'. Per superare queste criticità in modo strutturale, la piattaforma delle parti sociali ha proposto nel 2020 l'introduzione di quote annuali d'ingresso per lavoro domestico, superando la logica dell'emersione''.

 

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