Le sanzioni funzionano: pil russo in calo e risorse economiche in esaurimento

Le previsioni ufficiali russe stimano che il PIL scenderà dello 0,8% il prossimo anno, mentre per gli analisti ci sarà una contrazione almeno del 2,5%

Economia

Le sanzioni funzionano: ecco il loro impatto

Dopo otto mesi di quella che Mosca si ostina a definire una "operazione militare speciale", il Cremlino ha dovuto stilare una previsione di bilancio che non tiene conto dei costi dei 300mila riservisti richiamati per far fronte alle nuove esigenze della guerra. Le previsioni ufficiali russe stimano che il pil scenderà dello 0,8% il prossimo anno, mentre un sondaggio Reuters degli analisti vede l'economia contrarsi del 2,5%. La Banca Mondiale prevede una contrazione del 3,6%.

La Banca centrale russa ha stimato che il PIL russo si contrarrà del 4% su base annua nel terzo trimestre del 2022 e nella Csi del 7,1% nel quarto trimestre. Lo riferisce Interfax. Secondo Rosstat (Istitusto di statistica), il Pil della Russia si è contratto del 4,1% su base annua nel secondo trimestre del 2022 dopo essere cresciuto del 3,5% nel primo trimestre. 

Il ministero delle finanze russo ritiene che il disavanzo di bilancio il prossimo anno quasi raddoppierà da quest'anno a 3 trilioni di rubli (cica 48,8 miliardi di euro), ovvero il 2% del prodotto interno lordo. Gli analisti della banca statale VTB prevedono che il divario sarà ancora più ampio di 4-4,5 trilioni di rubli. Mosca vede entrate energetiche a 9 trilioni di rubli l'anno prossimo, o un terzo del suo reddito totale - una proiezione secondo gli analisti anche troppo ottimista in vista delle imminenti sanzioni sulle importazioni di energia russe da parte dell'Occidente.

Mentre l'Europa taglia i legami con la Russia, Mosca rischia di perdere uno sbalorditivo 55% delle sue esportazioni di prodotti petroliferi, ovvero oltre 80 milioni di tonnellate, il prossimo anno, secondo le stime del governo. Le esportazioni di gas di Gazprom sono già crollate del 43% a gennaio-ottobre rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Il ministero delle finanze vede le entrate non energetiche, o quelle legate all'attività economica, all'11,5% del PIL nel 2023, circa il 7% in più rispetto a quest'anno e alla pari con i livelli pre-pandemia. Ma gli analisti dicono che anche questo è poco realistico.

Dmitry Polevoy, direttore degli investimenti del broker con sede a Mosca Locko Invest, stima che i pagamenti a coloro che si sono mobilitati - compresi stipendi superiori alla media e risarcimenti in caso di infortunio o morte - potrebbero aggirarsi tra i 900 miliardi di rubli e i 3 trilioni di rubli nel solo il prossimo semestre. Il ministro delle finanze Anton Siluanov, senza fornire dettagli, ha dichiarato la scorsa settimana ai legislatori russi che il bilancio "ci consente di adempiere a tutti gli obblighi sociali senza danneggiare la stabilità macroeconomica".

La governatrice della banca centrale, Elvira Nabiullina, ha dichiarato che “le sanzioni sono molto potenti, e il loro impatto sull’economia russa e mondiale non dovrebbe essere minimizzato, sarà impossibile isolarsi dalla loro influenza”, ha detto Nabiullina. In particolare, la governatrice ha spiegato che tra le conseguenze delle sanzioni figurano il cambio della domanda di beni russi per l’esportazione e il cambiamento dello stato dell’economia globale. 

Si possono aggirare le sanzioni?

Il punto è che se le sanzioni “macro” sono facilmente individuabili, quelle micro sono un po’ più complesse da individuare e più facilmente aggirabili. Ad esempio, quando si tratta dei beni degli oligarchi: finché in vendita viene messo un maxi-yacht da decine di metri o una villa da decine di milioni di euro è piuttosto facile risalire al proprietario. Ma quando si tratta di immobili più piccoli? Quanto è facile per gli oligarchi aggirare le sanzioni, magari attraverso trust o intermediari. “Il tema delle sanzioni – ci spiega Marianna Vintiadis, ceo e founder di 36Brains, agenzia d’investigazione tramite strumenti digitali e innovativi – è molto complesso. Il consiglio generale, prima di incorrere in problemi più significativi, è di non ricorrere al “fai da te”, anche perché i provvedimenti variano da Paese a Paese. Ad esempio, Roman Abramovic è sanzionato nel Regno unito ma non negli Stati Uniti”.

Una volta compreso il perimetro legale, serve però un supplemento d’indagine: ci sono molti oligarchi che avevano case a Londra, nel caso si decida di acquistarne una, come si fa ad avere la certezza che non sia riconducibile a un magnate sanzionato? “E’ qui che entriamo in gioco noi – aggiunge la Vintiadis – perché dobbiamo non solo capire a chi sia riconducibile l’immobile, ma anche se vi siano dei parenti coinvolti. Questo sia per evitare brutte sorprese durante una transazione, sia per evitare possibili danni reputazionali a banche e altri istituti finanziari. Se parliamo di un immobile sarà stato utilizzato, avrà avuto una trattativa di acquisto a suo tempo, si può ricostruire il passato di questa casa. A volte, però, neanche questo è sufficiente, perché soprattutto negli anni passati non eravamo così attenti al beneficiario ultimo e le azioni possono essere limitate al fatto che una società ha fatto compravendita. Noi quindi svolgiamo un’attività investigativa, il gioco non è mai così semplice, ma è importante andare a riportare altre azioni”.

Tags:
guerrarussiasanzioniucraina