Manovra, via libera all'alba. Addio Superbonus e pensioni dei medici salvate

Il governo ha lavorato tutta la notte per approvare il testo definitivo. Ci sono anche 40 milioni per la difesa delle donne

di Redazione Economia
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Giorgia Meloni e Giancarlo Giorgetti
Economia

Manovra, i fondi contro la violenza sulle donne e la cancellazione del bonus ristrutturazioni

Al termine di una lunghissima nottata di discussioni il governo ha approvato il testo definitivo della manovra. Il documento arriverà mercoledì 20 in Senato e il voto di fiducia è fissato per il 23, poi il passaggio alla Camera e il sì entro il 30 per scongiurare l'esercizio provvisorio. Approvati con una seduta notturna della Commissione Bilancio del Senato gli emendamenti dei relatori e alcuni testi delle opposizioni. Adesso manca solo il mandato al relatore, verrà conferito nel corso della mattinata dopo l'analisi degli ordini del giorno e le dichiarazioni di voto. Approvato un testo comune delle opposizioni, votato da tutti, che destina 40 milioni di euro ad iniziative contro la violenza sulle donne: dai centri antiviolenza al reddito di libertà. Dopo una seduta durata tutta la notte la Commissione ha ultimato il lavoro di revisione dei testi con alcune modifiche. Niente spazio alla fine per un emendamento in materia di proroga temporanea dello stato avanzamento lavori del superbonus 110%.

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Non è stato depositato, invece, un testo che il governo aveva preparato in extremis e dava la possibilità ai dirigenti medici e ai docenti universitari del settore sanitario di andare in pensione a 72 anni invece che a 70, un provvedimento che ha trovato la contrarietà dei camici bianchi e potrebbe essere discusso nuovamente nei prossimi mesi. Poco prima delle 6 di mattina sono stati votati invece i testi depositati nei giorni scorsi dal governo e dai relatori.

Dopo le polemiche delle scorse settimane l’esecutivo ha presentato una misura che salva dalla possibile decurtazione le pensioni di vecchiaia di medici, dipendenti degli enti locali, maestri e ufficiali giudiziari dalla stretta che rivedrà al ribasso l’importo delle pensioni, mentre saranno penalizzate le uscite anticipate, a eccezione di coloro che maturano i requisiti entro il 2023. "Abbiamo fatto un lavoro molto impegnativo, alla fine il governo ha portato a casa diversi risultati dando ascolto alle opposizioni e non abbiamo compresso il dibattito", commenta il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani al termine del voto.