Politica
Schlein riesuma i "dinosauri" del Pd. Ma De Luca prepara l'Opa alla leadership
Elly si circonda di Prodi, Gentiloni, Letta e Bindi. Il governatore: "I suoi allievi in Campania sono dei cafoni, non escludo di correre per la segreteria"
Schlein chiama a raccolta Prodi, Gentiloni e Rosy Bindi. De Luca pensa alla candidatura alla segreteria
Prodi, Gentiloni, Letta, Rosy Bindi... Elly Schlein ha voluto la vecchia guardia del Pd al gran completo per il suo evento. Ne parla il Corriere della Sera: "Ha voluto Romano Prodi, che avrebbe preferito sottrarsi ai riflettori e ai giornalisti ma che alla fine, davanti all’insistenza della segretaria, non solo ha partecipato all’iniziativa del Pd sull’Europa, ma le ha anche dato la sua «benedizione» come futura federatrice del centrosinistra".
Prosegue il Corriere della Sera: "Ha voluto Paolo Gentiloni, che pure con la segretaria del Partito democratico non ha un gran feeling. E comunque Gentiloni viene visto dal Nazareno come il possibile «post-Schlein»". Poi Enrico Letta, il segretario che le ha offerto la chance di prendere la guida del Pd, e che da allora non aveva mai più parlato in un’iniziativa di partito.
"E ha voluto Rosy Bindi, perché una donna tra tanti uomini ci voleva, e lei comunque ha quell’appeal nel mondo pacifista e molto di sinistra che il Pd ha un po’ perso", spiega il Corriere della Sera. "Senza contare il fatto che Bindi è stata una delle poche (forse l’unica) che nel Partito democratico, esattamente come Elly Schlein, si è fatta strada senza seguire la via della altre donne: quella della cooptazione".
Ma intanto sul Pd è pronto ad abbattersi un ciclone che ha un nome e un cognome: Vincenzo De Luca. "Io segretario del Pd? Quante volte ci ho pensato, ma la propensione al masochismo non è arrivata fino a questo punto, mi sono fermato a metà strada. Ma non escludiamo niente". Ancora De Luca: "Siamo impegnati in un lavoro di governo importante in quella che è - ha spiegato - la frontiera politica credo più complicata d'Italia. Sfiderei tutti a venire a governare qui a Napoli, a fare i conti con comitati, sottocomitati, liste di lotta, figli di buona donna e compagnia bella. È una battaglia complicata, ma è una sfida".
E ancora tiene aperta la porta: "Non escludiamo niente - ha proseguito - intanto facciamo una battaglia per diventare forza politica credibile e autorevole, non imbarazzante come è oggi, e per persuadere la maggioranza del popolo italiano che è possibile un governo che migliori un po' di più la vita delle persone, soprattutto più deboli".
Duro l'attacco a Schlein: "C'è stata una grande spinta a voltare pagina, venivamo da una sconfitta drammatica, c'era voglia davvero di aria nuova. La contraddizione è che tutti i responsabili del disastro elettorale del Pd di questo decennio sono tutti in campo, sembrano tutti turisti svedesi capitati qui per caso. Chi ha la responsabilità di questo disastro politico e di questa sconfitta elettorale? Chi faceva parte della segreteria, chi ha preso le decisioni, chi faceva parte del governo. Oggi tutte queste forze rimangono in campo e in qualche misura condizionano la vita del partito. In queste condizioni non c'è rinnovamento, ci sono operazioni di facciata".
E ancora: "Non ho rapporti con Schlein. Non ho la fortuna di godere di intimità particolari con l'onorevole, anche perché i suoi allievi campani sono protagonisti di atteggiamenti di volgarità, di cafoneria e di stupidità politica a livelli inimmaginabili".