Medici italiani tra i più "poveri" in Europa. E i pazienti si danno alla fuga

I dottori in Italia guadagnano 100mila euro all'anno in meno che in Germania. E un italiano su tre ha rinunciato a curarsi

di Redazione Economia
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I medici italiani sono i meno pagati d'Europa

Il sistema sanitario italiano affronta sfide significative in termini di stipendi dei dottori e accesso ai servizi. Rispetto ai loro colleghi in Belgio, Danimarca, Germania, Ungheria, Irlanda, e Regno Unito, i medici ospedalieri italiani guadagnano meno. Sebbene la paga media si attesti a 86.000 euro lordi, il sistema italiano è indietro rispetto a molti altri paesi europei. I medici ospedalieri in Italia affrontano un sistema con caratteristiche ibride tra pubblico e privato, che crea disparità di stipendi rispetto ad altre nazioni europee. Questa situazione spinge molti medici a cercare opportunità all'estero, dove spesso possono guadagnare di più, anche svolgendo mansioni meno gravose.

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Anche i contratti dei medici delle cliniche private non offrono significativi miglioramenti rispetto al sistema sanitario pubblico, ma molti medici intraprendenti svolgono attività di libera professione. Nei settori come la chirurgia plastica, la dermatologia, l'ortopedia, la ginecologia e l'odontoiatria, i medici privati possono guadagnare molto di più, talvolta raddoppiando, triplicando o anche decuplicando i guadagni rispetto ai colleghi del pubblico. I dati dell'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) mostrano che i medici italiani guadagnano molto meno dei loro omologhi in Germania, Danimarca, Ungheria, Irlanda, Olanda e Regno Unito. Anche tenendo conto del potere di acquisto, l'Italia rimane indietro, con gli stipendi medici che, secondo l'OCSE, raggiungono i 105.000 dollari lordi. In Germania, questa cifra si attesta a 188.000 dollari, mettendo in evidenza un divario significativo.

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Questa situazione ha portato il governo italiano a stanziare 2,4 miliardi di euro per rinnovare i contratti e aumentare i salari dei medici del servizio sanitario nazionale. Tuttavia, l'aumento previsto sarà di circa il 5-6%, con alcuni medici che potrebbero ricevere anche meno di 5.000 euro lordi in più all'anno. Mentre questo rappresenta un passo positivo, i medici di altri paesi europei continueranno a guadagnare di più.

La situazione influisce negativamente anche sui pazienti italiani. Una recente indagine ha rivelato che circa un terzo degli italiani (quasi 14 milioni di persone) ha rinunciato a cure mediche nell'ultimo anno. Questa decisione è stata influenzata principalmente dai tempi di attesa troppo lunghi e dai costi elevati. Gli italiani che si affidano al sistema sanitario nazionale si sono trovati ad affrontare liste di attesa medie di circa 77 giorni, mentre chi si è rivolto al privato ha potuto accedere alle cure in tempi molto più brevi, ma a un costo elevato.

In media, coloro che hanno optato per le strutture private hanno speso 335 euro per ogni visita specialistica, con costi variabili in base alla specializzazione medica. Questi costi hanno spinto il 77% delle persone a utilizzare i propri risparmi, il 20% a beneficiare di un'assicurazione sanitaria, il 15% a richiedere supporto finanziario ai familiari e il 5% a rivolgersi a istituti finanziari. Inoltre, oltre 2,4 milioni di italiani hanno dovuto spostarsi in altre regioni per ricevere cure mediche, poiché in alcune aree del paese la carenza di personale medico e le liste d'attesa sono particolarmente gravi. Le regioni più frequentemente scelte per le cure mediche includono il Lazio, la Lombardia, l'Emilia-Romagna e il Veneto. Tuttavia, questa migrazione interna mette in evidenza ulteriori sfide nel sistema sanitario italiano. La situazione richiede un'attenta riflessione su come migliorare sia i salari dei medici che l'accesso ai servizi sanitari per i pazienti.

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