Mediobanca, affluenza dei soci al 70%. Raccolta deleghe e incognita Delfin

Ecco perché alla lista di Nagel questi numeri potrebbero non bastare. Partita la caccia ai voti

di Redazione Economia
Alberto Nagel, Amministratore delegato di Mediobanca
Economia

Mediobanca, adesioni in aumento ma non quanto ci si aspettava. Le stime in vista del cda

Si avvicina sempre di più il 28 ottobre, la data del cda di Mediobanca in cui si eleggerà il nuovo board. Arrivano i primi numeri sull’affluenza degli azionisti, all'appuntamento - si legge su Milano Finanza - si stima che possa partecipare circa il 70% del capitale dell’istituto. Avviata la raccolta delle deleghe, che accelererà nei prossimi giorni. In arrivo anche il responso dei proxy advisor, che dovrebbe favorire la lista del cda. La prima stima sulla percentuale di adesione è superiore alla media delle ultime sei assemblee (che è stata del 64,9%, passando dal 63,2% del 2017 al picco del 69,9% del 2021), ma inferiore ai rumors circolati in un primo momento. Le stime della scorsa accreditavano infatti in piazzetta Cuccia una partecipazione vicina al 75%. Dopo il deposito delle liste alternative a quella del cda, è partita la caccia ai voti. Per la raccolta delle deleghe, Mediobanca ha schierato l'advisor Morrow Sodali che avrebbe già in mano un primo pacchetto, destinato comunque a crescere.

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Decisiva - prosegue Milano Finanza - sarà la prossima settimana, quando il ritmo di adesioni potrebbe salire in maniera consistente in vista della scadenza per il deposito delle azioni fissata per giovedì 19, la cosiddetta record date. Un'alta affluenza gioca a favore della lista del board, che ripropone al vertice il ticket Alberto Nagel e Renato Pagliaro. Ma alla luce di una serie di numeri, quel 70% potrebbe non bastare. Ecco perché. Gli avversari capeggiati da Delfin (che ha presentato una lista di minoranza a cinque) e Francesco Gaetano Caltagirone possono contare in partenza sul 30% del capitale. Questa percentuale salirà grazie all'appoggio di altri azionisti che, come nel caso dell'assemblea 2022 di Generali, potrebbero schierarsi in favore di una linea critica dell'attuale management.

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