Mediolanum: board in scadenza a luglio, ma Fininvest dovrà aspettare la Bce
Nonostante la scadenza del consiglio di amministrazione, si ritiene che il dossier non sarà sbloccato prima di sei mesi, a meno di accelerazioni improvvise
Mediolanum, Fininvest dovrà aspettare ancora un po' per tornare nel board
La Fininvest impiegherà più tempo del previsto per recuperare i pieni diritti di voto sul 30% del pacchetto azionario di Mediolanum. Il ritardo rispetto alle aspettative iniziali, che prevedevano la conclusione del processo entro fine gennaio, sembra essere legato a questioni tecniche, principalmente legate alla complessa procedura di approvazione della BCE. A inizio anno, secondo quanto riportato da Il Sole24 Ore, il dialogo tra la holding della famiglia Berlusconi e Francoforte sarebbe stato costante, con richieste di informazioni e successive integrazioni. Tuttavia, al momento, si ritiene che il dossier non sarà sbloccato prima di sei mesi, a meno di accelerazioni improvvise. Questa evoluzione si verifica contemporaneamente a una scadenza importante per Mediolanum: il rinnovo del consiglio di amministrazione della banca.
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Il dialogo tra Fininvest e la BCE riguardo alla quota "congelata" di Mediolanum è iniziato alla fine dell'anno precedente. Dopo le assemblee del novembre scorso, che hanno ridisegnato la governance tra gli eredi di Silvio Berlusconi, il consiglio di amministrazione di Mediolanum ha deliberato sulla verifica dei requisiti di onorabilità dei nuovi consiglieri, Eleonora Berlusconi e Michele Carpinelli. Questa verifica è richiesta dalla regolamentazione che Fininvest deve seguire a causa della sua partecipazione a Banca Mediolanum. Nonostante l'approvazione delle autorità dovesse innescare automaticamente il processo di "scongelamento" del 20% di Fininvest bloccato dal 2014, a causa della perdita di requisiti di onorabilità del fondatore Silvio Berlusconi, questo non è avvenuto. Fonti qualificate indicano che i tecnici prevedono ora la chiusura dell'intera procedura in cinque-sei mesi, quindi prima della pausa estiva.
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Nel frattempo, i grandi azionisti di Mediolanum sono in contatto continuo, anche per ottenere informazioni sull'investimento di Fininvest, che rappresenta una parte significativa del portafoglio della holding. Il rinnovo del consiglio di amministrazione sembra legato a solidi legami tra le due famiglie, consolidati in un patto parasociale che potrebbe tornare in vigore una volta risolte le questioni dei diritti di voto in Mediolanum. Il mancato rinnovo nel 2019 dell'accordo che blindava il 51% del capitale di Banca Mediolanum ha portato all'uscita di rappresentanti di Fininvest dal consiglio di amministrazione della banca della famiglia Doris. Con il prossimo scadere del consiglio di amministrazione, è difficile che Fininvest possa votare con l'intero 30% in suo possesso. Quindi, l'allungamento dei tempi per il ripristino dei diritti di voto e il conseguente ritardo nei rinnovi del vecchio patto sembrano indicare che il consiglio potrebbe procedere senza rappresentanti di Fininvest, anche se le condizioni della holding come investitore cambieranno.