Messina, assist a Rivera: "Vorrei restasse al Mef". Rumors

Sembrava pronto per essere accompagnato all’uscita del Mef, ma la presa di posizione del ceo di Intesa cambia le carte in tavola

Economia

Messina: “Vorrei che Rivera restasse al Mef”

"Credo sia una delle persone tecniche di maggiori capacità al ministero dell'Economia e l'ho apprezzato sempre in tutte le interazioni che ho avuto con lui per cui non posso che parlarne come una delle migliori competenze che abbiamo nel nostro Paese". Così Carlo Messina, ceo di Intesa Sanpaolo, a commento delle indiscrezioni riguardo a una possibile mancata conferma dell'attuale direttore generale del Tesoro, Alessandro Rivera. "Lo considero una risorsa veramente importante per l'Italia" ha detto Messina a margine della Giornata del risparmio dopo aver sottolineato che sull'aumento di capitale del Monte dei Paschi "il Mef e  Rivera stanno facendo un ottimo lavoro".

Colpo di scena? Si vedrà. Certo è che un uomo come Carlo Messina è abituato a pesare le parole con grandissima attenzione. Difficile pensare quindi che abbia scelto di esporsi in maniera così evidente senza aver avuto qualche “soffiata” dal palazzo. Intanto, perché il numero uno di Intesa rimane uno degli uomini più potenti d’Italia, soprattutto quando si tratta di partite economiche. Rivera rimarrà sicuramente al Mef? Sarebbe prematuro.

Certo, rimane l’incertezza sulle due partite principali che dovranno essere giocate: Mps e Ita. In particolare, l’endorsment di Messina su Rocca Salimbeni sembra più un messaggio preciso al governo (“non possiamo permetterci di ripartire da zero”) che un semplice apprezzamento per un manager che è stato spesso accusato di essere troppo vicino a posizioni “francesi” e distante dagli interessi di italianità. A quanto risulta ad Affaritaliani.it da fonti accreditate vicino all'esecutivo, al momento Rivera ha più detrattori che sostenitori. Vedremo se Messina potrà sparigliare le carte o se il destino del direttore generale del Mef è segnato. 
 

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