Pier Silvio minaccia la tedesca Prosieben, Opa in caso di conti deludenti. Il piano di Berlusconi
Mfe potrebbe andare oltre il 30%. Pier Silvio Berlusconi si è detto più volte insoddisfatto della gestione di ProsiebenSat, soprattutto per la mancata riduzione del debito e la mancata cessione degli asset non strategici
Mfe spinge su ProsiebenSat: Pier Silvio prepara l'Opa
Mfe-MediaForEurope, il gruppo televisivo controllato dalla famiglia Berlusconi, sta valutando nuove mosse per quanto riguarda la sua partecipazione in ProsiebenSat.1 Media SE, di cui possiede quasi il 30%. Secondo Bloomberg, l’amministratore delegato, Pier Silvio Berlusconi, potrebbe decidere di aumentare ulteriormente la propria quota, soprattutto se i risultati del terzo trimestre di ProsiebenSat, in uscita a novembre, non soddisfaranno le aspettative.
E così entra in gioco l'opzione di un’offerta pubblica di acquisto (Opa) obbligatoria: ovvero Mfe potrebbe decidere di aumentare la sua partecipazione oltre il 30%, arrivando così all'Opa. Le azioni di Mfe B hanno già registrato un rialzo del 2%, raggiungendo 4,3 euro, mentre le azioni di ProsiebenSat sono balzate del 7,2% a Francoforte, superando i 6 euro per azione. Il prezzo di offerta si baserebbe sulla media degli ultimi tre mesi, stimata attorno ai 6 euro per azione.
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Sin dal 2019, quando Mfe ha iniziato ad acquisire quote di ProsiebenSat, Berlusconi ha ripetutamente criticato la gestione dell’azienda tedesca, lamentando la mancata cessione di asset non strategici e il debito elevato e già a giugno di quest'anno aveva sollecitato per un intervento rapido. Prosieben dal suo canto presenterà i risultati il 14 novembre, con l'obiettivo di migliorare l'utile netto, la generazione di cassa e la riduzione del debito rispetto al 2023. Le previsioni per l'anno indicano ricavi intorno ai 3,95 miliardi di euro e una leva finanziaria tra 2,5 e 3 volte. Se queste stime non verranno rispettate, Mfe potrebbe optare per decisioni più drastiche. Fino a oggi, non si è parlato di Opa, attendendo che ProsiebenSat riducesse il debito e vendesse gli asset non essenziali.