Micro-hotel in Veneto, il Pd: "Le Dolomiti non sono Disneyland". Dubbi di FdI
Nonostante l'opposizione, il governatore Luca Zaia e la sua giunta puntano sull'espressione "turismo esperienziale" per il rilancio della Regione
Il Veneto e i micro-hotel in montagna a 1600 metri, il Pd: "Le Dolomiti non sono Disneyland". Dubbi di FdI
Bastano 700 euro a notte per trasformare la montagna in un luogo per un aperitivo in alta quota. Chiamate "starlight room", alcuni le hanno erroneamente etichettate come "stanze panoramiche", ma la realtà è ben diversa. In effetti, si tratta di monolocali con camera da letto, una piccola zona pranzo e bagno, ma nella pratica sono delle strutture in vetro e legno che si adagiano sulle vette più suggestive delle Dolomiti, regalando una vista mozzafiato. Un'opportunità di catturare il patrimonio dell'umanità in uno scatto senza nemmeno un granello di fatica.
Raniero Campigotto, storico gestore del Rifugio Col Gallina, che ha installato sperimentalmente due di queste strutture a oltre duemila metri di quota, sottolinea: "Il trasporto avviene in fuoristrada d'estate e in motoslitta d'inverno". Ma il futuro potrebbe portare ben 172 di queste "stanze stellate" in Veneto, secondo una proposta di legge presentata dalla giunta regionale nell'ottobre 2022.
LEGGI ANCHE: Lega: "In Veneto decidono i veneti. FdI? No all’arroganza delle imposizioni"
Queste "stanze stellate" potranno essere costruite anche a quote superiori ai 1.600 metri, in deroga alla normativa urbanistica attuale che consente solo rifugi, malghe e bivacchi a quell'altitudine. Federico Caner, assessore regionale al Turismo, le definisce "microalberghi d'alta montagna", ma c'è chi come Andrea Zanoni, consigliere regionale del Partito Democratico, si oppone, avviando una petizione per fermare il progetto.
L'assessore regionale precisa che si tratta di stanze per due persone, di dimensioni ridotte ma emozionali, con struttura portante in legno e pareti in vetro per godere appieno dell'esperienza, magari contemplando le stelle. Renato Frigo, presidente del Cai Veneto, si è espresso contro il progetto, temendo che la montagna diventi un parco a tema e sollevando preoccupazioni sulla sicurezza, soprattutto per i turisti meno preparati.
Il consiglio regionale si troverà a dover prendere una decisione complessa, con già alcuni membri della maggioranza che esprimono dissenso. Il leghista Marzio Favero ha annunciato il suo disaccordo, e anche Fratelli d'Italia potrebbe astenersi, confermando una posizione già espressa in commissione.
Per il governatore Luca Zaia e la sua giunta, la parola d'ordine è "turismo esperienziale", un concetto su cui puntano da anni, tanto che hanno approvato una delibera che consente la costruzione di strutture ricettive anche in grotte, palafitte, sugli alberi e galleggianti.