Monte Bianco, danni al Pil per 11 mld. La chiusura del Traforo costa cara

L'effetto sul Pil annuo regionale della Valle d’Aosta si ripeterà per i prossimi 18 anni dato che questo è il calendario delle chiusure previste per sistemare la volta del tunnel

di Maddalena Camera
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Monte Bianco, la chiusura del Traforo costa cara. Danni al Pil per 11 mld

Quanto costa al paese Italia la chiusura per tre mesi del Traforo del Monte Bianco? Non poco secondo uno studio di Confindustria Valle D'Aosta. Tre mesi di chiusura, fino al 16 dicembre, vogliono dire che l'impatto economico è circa pari allo 0,54%.

Questo effetto negativo sul Pil annuo regionale della Valle d’Aosta si ripeterà per i prossimi 18 anni dato che questo è il calendario delle chiusure previste per sistemare la volta del tunnel che è ormai vetusto, essendo stato realizzato nel 1965. E dunque l’impatto cumulato in questo lungo periodo sarebbe nell’ordine di grandezza di una perdita pari a circa il 10%. Senza contare l’impatto sul Nord-Ovest (esclusa Valle d’Aosta) calcolato intorno ad una perdita dello 0,3% annuo.

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Il Nord Ovest prevede perdite, nei 18 anni di lavori, pari a circa 11 miliardi di euro di Pil. Ed è proprio per questo motivo che Confindustria Val d'Aosta si è a lungo battuta per il raddoppio della canna. Ossia non uno ma due tunnel al posto dello "stop and go" previsto con tempi lunghissimi per fare i lavori di adeguamento. La Francia, adducendo il pericolo di troppo inquinamento in valle per il transito dei Tir, si è però opposta e quindi al momento il progetto, che avrebbe già i finanziamenti pronti, circa 1,3 miliardi di costo per la parte italiana e sarebbe pronto in cinque anni, è fermo.

Eppure anche per i francesi il costo della chiusura è elevato per la regione dell’Auvergne Rhone-Alpes che si trova dall’altra parte del Monte Bianco, rispetto alla Valle d’Aosta, una delle regioni del Sud della Francia. Dal 2016, è stata accorpata con l'Auvergne e ora l’intera Auvergne Rhone-Alpes (capoluogo Lione) è la seconda regione francese per importanza in termini di Pil (con una quota di 11,6%). Per questa regione si parla dunque di una perdita pari al 2,6% annuo.

Le strade alternative per valicare le Alpi esistono, ma non sono disegnate in modo da collegare la regione con la Francia (il Frejus tra Piemonte e Francia, il Gran San Bernardo tra Valle Aosta e Svizzera), quindi i tragitti per merci e persone sarebbero più lunghi e costosi. Inoltre ci sono problemi di altro tipo sul Frejus che, a un anno dalla frana che ha interessato l'autostrada nel tratto francese, vede il traffico ancora rallentato e l'apertura del tunnel ferroviario è stato rimandato al 2025. Per quest'anno al Traforo del Monte Bianco è previsto, dalla società Monte Bianco che lo gestisce, un calo dei flussi veicolari pari a circa il 16,5% rispetto al 2023.

"Le previsioni di traffico per il 2024 - si legge nel documento di bilancio approvato nei mesi scorsi - pur con segnali di ripresa nei primi giorni dell'anno, sconteranno la chiusura programmata di 105 giorni per il rifacimento della volta, oltre a chiusure di breve durata per gli interventi sulla soletta. Il bilancio 2023 per la Sitmb si è chiuso con un utile di esercizio di 11 milioni 512 mila euro. I transiti l'anno scorso sono calati complessivamente del 3,16% rispetto al 2022, scendendo a quota 1.677.045.  Nel 2023 ci sono stati 63 giorni di chiusura totale contro i 21 dell'anno precedente, ma si è registrato un incremento di traffico pesante durante la chiusura per 13 giorni del Traforo del Frejus. La flessione dei passaggi di merci (-7,88% di camion) e del traffico leggero (-1,25%) non è stata compensata dall'aumento dei transiti di bus (+39,14%)".

Da sottolineare che, grazie all'incremento tariffario del 7,36%, i ricavi netti da pedaggio sono cresciuti dello 0,7% rispetto al 2022, per un totale di oltre 58 milioni di euro. Il traforo è necessario anche per il turismo. Secondo Francesco Turcato presidente di Confindustria Valle d'Aosta con il traforo operativo, gli alberghi aperti a Courmayeur nel periodo che ora è interessato dalla chiusura erano 18, mentre quest'anno ne resteranno aperti solamente tre.