Mps, dopo il maxi-utile cambia la strategia del governo: si cede il 15%

Il governo ha investito miliardi per salvare il Monte, ora potrebbe trovare un modo per accontentare l'Europa e massimizzare l'esborso

di Redazione Economia
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Mps, il governo pronto a vendere il 15%

Per comprendere appieno il nuovo volto assunto dal Monte dei Paschi di Siena (MPS) un anno dopo la conclusione dell'aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro, è fondamentale gettare uno sguardo indietro nella sua travagliata storia recente. L'istituto bancario, fondato nel lontano 1472, è stato al centro di turbolenze finanziarie che risalgono a diversi anni fa. Nel 2017, la Banca è stata salvata da un disastro finanziario, grazie a un intervento governativo che ha comportato un significativo intervento da parte dello Stato italiano. Questa mossa ha portato il governo italiano a diventare il principale azionista di MPS, acquistando il 64% delle azioni del gruppo e sottoscrivendo l'importante aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro. Inizialmente, il governo ha investito 1,6 miliardi di euro in questo salvataggio. Ora, a distanza di un anno, l'investimento ha dimostrato di essere non solo proficuo, ma anche estremamente remunerativo. La capitalizzazione di mercato di MPS è salita a 3,4 miliardi di euro, e il valore della partecipazione del governo italiano è cresciuto di 576 milioni di euro. È importante notare che questa trasformazione finanziaria è avvenuta in un periodo in cui il settore bancario italiano ha vissuto cambiamenti significativi e sfide senza precedenti.

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Ora, un anno dopo, il Monte dei Paschi di Siena ha rivelato risultati finanziari sorprendenti. Come ricorda l'Economia del Corriere, nei primi nove mesi del 2023, l'istituto ha riportato un utile netto di 929 milioni di euro, un notevole miglioramento rispetto alla perdita di 334 milioni di euro registrata un anno fa nello stesso periodo. Questo straordinario recupero finanziario può essere attribuito a una serie di fattori, tra cui una gestione oculata e una strategia di business rinnovata.L'amministratore delegato di MPS, Luigi Lovaglio, che è subentrato alla guida della banca nel febbraio 2022, ha annunciato con orgoglio che l'obiettivo di raggiungere un utile netto vicino al miliardo di euro per l'anno in corso è ormai una realtà concreta. Durante una conference call con gli analisti finanziari tenutasi la scorsa settimana, Lovaglio ha sottolineato con entusiasmo che il Monte dei Paschi di Siena è ora considerata una delle migliori banche in Italia. Questo successo finanziario è indubbiamente una pietra miliare per l'istituto bancario, ma presenta anche delle sfide significative per il governo italiano, il principale azionista.

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Il governo italiano si trova ora di fronte a una decisione cruciale: come procedere con la sua partecipazione in MPS. Con l'aumento di valore della banca, è giunto il momento di determinare quando e come cedere questa partecipazione. Tuttavia, questa decisione non è priva di complessità, considerando le implicazioni politiche e finanziarie. Il governo italiano è tenuto a rispettare gli impegni presi con le autorità europee e a evitare qualsiasi violazione delle norme dell'Unione Europea che vietano gli aiuti di Stato alle imprese e ai settori privati. Il dilemma che si presenta ora è a chi cedere questa partecipazione e a quale prezzo. Mentre il mercato azionario offre una valutazione approssimativa ogni giorno, trovare un acquirente adeguato può rivelarsi una sfida. Una vendita massiccia potrebbe portare a una significativa diminuzione dei prezzi delle azioni in Borsa, poiché tutte le azioni messe sul mercato avrebbero un effetto depressivo sul valore delle azioni.

Inoltre, il governo italiano è consapevole della sua posizione unica e delicata. Gli attuali partner industriali sul mercato sembrano poco interessati all'acquisizione di MPS. Intesa Sanpaolo ha dimostrato la sua forte presenza in Italia con l'acquisizione di Ubi nel 2020, mentre Unicredit, pur essendo indicato come possibile acquirente, ha mostrato un interesse prevalente per i mercati internazionali. Allo stesso modo, Bper ha dichiarato che MPS non rientra nei suoi piani di espansione. La scelta del governo italiano è quindi complessa e cruciale, poiché deve considerare non solo il valore finanziario, ma anche gli aspetti politici e strategici di questa decisione. La cessione di una parte della partecipazione del governo, portandola al di sotto del 50% del capitale, potrebbe essere un segnale politico significativo, che dimostra il successo del salvataggio di MPS e la stabilità della banca. Tuttavia, il governo deve fare in fretta, poiché le autorità europee chiedono segnali concreti e la situazione politica e economica in Italia è complessa e mutevole. In conclusione, il successo finanziario di Monte dei Paschi di Siena rappresenta un risultato straordinario, ma il governo italiano deve ora affrontare decisioni cruciali per il futuro della banca e del settore bancario italiano nel suo complesso. La strada da percorrere è complessa, ma è chiaro che MPS è ora una risorsa preziosa, non solo dal punto di vista finanziario, ma anche strategico e politico. La scelta del governo italiano avrà un impatto significativo sulla direzione futura della banca e sull'intero panorama finanziario del paese.
 

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