Borse Ue incerte, lo spread si raffredda. Mps festeggia Lovaglio e brilla

Il differenziale tra Btp italiani e Bund tedeschi si colloca sotto la quota dei 160 punti. La banca senese brilla a Piazza Affari dopo il cambio al vertice

Economia
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Borsa, occhi puntati sulle trimestrali e stretta della Fed 

Dopo un lunedì macchiato di rosso e un'apertura altalenante con rialzi anche dell'1%, a metà seduta i listini europei ripiegano nuovamente sulla parità. A pesare il nervosismo tra gli operatori per le prossime mosse delle banche centrali e l'attesa per il dato sull'inflazione americana di gennaio previsto per giovedì 10 febbraio.  Ma non solo. A Piazza Affari genera tensione anche l'effetto spread. A metà giornata quindi Milano e Parigi segnano un rialzo dello 0,2%, Francoforte scrivola sotto lo 0,2% e Madrid in ribasso dello 0,7%. In Europa pesano i titoli tech mentre le prospettive di un rialzo dei tassi favoriscono banche e assicurazioni. In crescita anche il segmento delle materie prime. 

A Piazza Affari, dove inizia la stagione delle trimestrali, rimane in evidenza tutto il comparto del credito: in testa Mps e Credem, rispettivamente in salita del 7% e del 5%, festeggiano dopo la pubblicazione dei conti annuali. In particolare la banca senese ha archiviato l'ultimo esercizio con un utile netto di 310 milioni dopo aver registrato un rosso di 79 milioni l'ultimo trimestre dell'anno, realizzando un risultato operativo netto di 629 milioni.

In crescita anche i ricavi grazie ad una migliore dinamica delle commissioni. Mps ha inoltre registrato una redditività (Rote) del 5,3% nonostante l'impatto negativo per gli oneri di sistema pari a circa 3 punti percentuali. Lo stock dei deteriorati è stabile a 4 miliardi.  A pagare anche l'avvicendamento al vertice con la nomina del nuovo ad Luigi Lovaglio. Mentre il contenzioso legato all'informativa finanziaria è calato del 70% rispetto al 2020. Il ratio patrimoniale Cet1 fully loaded cresce all'11% (9% a dicembre 2020). Inoltre è stato evidenziato un possibile shortfall di 150 milioni a fine 2022.

Secondo gli analisti di Equita "l'andamento dei ricavi nel quarto trimestre è stato leggermente superiore alle attese, mentre i costi, ovvero 519 milioni contro i 535 milioni attesi, aumentano in misura inferiore alle attese: in crescita dell'1% contro il +4% atteso, sebbene il cost/income rimanga ancora elevato al 72%. La principale sorpresa negativa, aggiunge il broker, rispetto alle nostre attese è legata ad un maggiore costo del rischio che include un incremento delle provisions a causa della riclassificazione a Npe di moratorie scadute, 3,7% del totale. 

Infine, Equita conclude sottolineando che "le stime al momento sono confermate in attesa delle indicazioni da parte del nuovo Ceo e delle interlocuzioni con la Bce": "rimaniamo quindi cauti sulla banca considerata l'elevata incertezza in vista della revisione del piano e della dimensione dell'aumento di capitale". Il giudizio è hold con target price a 1,2 euro: sostanzialmente in linea Mediobanca che ha rating neutral e prezzo obiettivo a 1,1 euro.

Tornando ai titoli principali del listino milanese, Bper, Unicredit e Unipol risalgono di oltre il 2%. Tornano i realizzi sulle utility con Hera che cede l'1,6% mentre Telecom Italia è ancora in coda al listino in calo del 2% sulle prospettive di un rafforzamento di Iliad in Italia con la maxi offerta per gli asset di Vodafone. Sul mercato dei cambi, l'euro viaggia attorno a 1,142 dollari (da 1,1443 ieri in chiusura) e 131,7 yen (131,6) mentre il dollaro/yen vale 115,3 (da 115,02). Il Brent è in calo a 90,9 dollari (-1,87%). 

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