Negli Stati Uniti arriva la crisi del latte in polvere: prezzi alle stelle
Le scorte rimaste sono vendute a prezzi fuori mercato e chi non può permettersele si arrangia con soluzioni casalinghe
Il latte in polvere scarseggia negli States, da quasi un anno, complice la chiusura di alcuni impianti del colosso farmaceutico Abbott
La crisi del latte in polvere mette in difficoltà le culle americane. In particolare, questo è un alimento ritenuto prezioso per una nazione nella quale molte neo mamme rientrano al lavoro a distanza di poche settimane dal parto. A quanto pare, il latte artificiale è iniziato a scarseggiare dagli scaffali americani, già dalla scorsa estate per via dei problemi, che la pandemia ha creato anche nella catena di produzione e distribuzione di questo alimento essenziale.
Ora, la situazione è peggiorata da marzo, quando la Abbott ha dovuto chiudere il suo principale stabilimento a Sturgis, in Michigan, e ha ritirato le formule già consegnate ai negozi, dopo che gli ispettori della Food and Drug Administration (Fda) hanno trovato sulle linee di produzione tracce di pericolosi batteri. Per il colosso farmaceutico non è una novità: nel 2019 e nel 2020, sono stati trovati cronobatteri in diverse formule messe in vendita. Immediatamente è stato chiuso l'impianto e ritirati dal mercato i prodotti. La crisi ha prodotto spettacoli inquietanti di madri impossibilitate ad allattare, che girano per ore nei supermercati, passando da città a città, in cerca del latte in polvere.
Attualmente, quasi la metà del latte in polvere è esaurita in tutto il Paese e le rimanenze costano care. Molte madri allungano con più acqua la poca formula che trova, c'è chi prova a prodursela in casa usando riso, mais e vecchie ricette dei bisnonni, alcuni alimentano i bebè con il latte intero di vacca. Mentre, chi può, torna all'allattamento naturale, sospeso perché in America molte donne devono tornare al lavoro poche settimane dopo il parto.
Oltre ad essere un problema industriale, questa carenza crea delle conseguenze politiche: la popolarità di Joe Biden è ai minimi anche perché gli americani tendono a considerare il governo responsabile anche del raddoppio del prezzo della benzina, dell'inflazione galoppante, della difficoltà di reperire tanti prodotti e, ora, anche della crisi del latte artificiale. Il presidente degli Stati Uniti è al corrente, ma può fare poco: è intervenuto chiedendo alla Federal Trade Commission di indagare sull'anomalo aumento dei prezzi e di prendere provvedimenti se ravvisa violazioni delle norme.
Quanto alla Fda, ha appena raggiunto un accordo con la Abbott per la riattivazione dell'impianto di Sturgis. In particolare, la società si è scusata con gli americani, promettendo di riconquistare la fiducia delle famiglie con più igiene nell'impianto e un miglior addestramento del personale. Affinchè, l'accordo possa essere operativo, necessita dell'approvazione di un tribunale, cui vanno sommate altre due settimane per riaprire la fabbrica, altre otto per produrre e far arrivare le formule sugli scaffali dei negozi.