ANBI e CNEL contro la crisi climatica: necessaria un'economia di manutenzione del territorio

Vincenzi (ANBI): "Di fronte a questi scenari economicamente insostenibili la risposta non possono essere le assicurazioni, ma gli investimenti in manutenzione del territorio"

di Redazione Corporate
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Crisi climatica: ANBI e CNEL uniti per valorizzare l’economia della manutenzione del territorio

Dobbiamo trasformare problemi epocali in opportunità, attuando soluzioni invece di limitarci alla ricerca dei colpevoli.” Con queste parole, Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI), ha ribadito l’impegno dell’associazione nel sostenere, in collaborazione con il CNEL, l’importanza dell’economia della manutenzione del territorio come risposta necessaria alla crisi climatica.

I dati disponibili evidenziano con chiarezza la necessità di interventi strutturali e preventivi. Un rapporto del Censis ha rivelato che negli ultimi 40 anni il 30% dei danni causati da eventi estremi alle imprese dell’Unione Europea si è verificato in Italia, dove un quarto delle aziende opera in aree a rischio di frane e alluvioni. Inoltre, negli ultimi due anni, il costo complessivo dei danni diretti e indiretti legati all’estremizzazione del clima ha superato i 30 miliardi di euro per l’agricoltura e l’intera filiera agroalimentare italiana, con impatti economici destinati a protrarsi nel tempo. La siccità ha avuto un impatto particolarmente devastante, con perdite stimate in 13 miliardi di euro tra l’autunno 2021 e l’estate 2023. Questo dato, che rappresenta circa il 10% del Prodotto Interno Lordo generato dal settore agricolo, è il risultato di rese produttive ridotte, mancata produzione e un aumento dei costi energetici.

L’Italia", evidenzia il Direttore Generale di ANBI, Massimo Gargano, "sembra purtroppo accettare di vivere in bilico tra un’emergenza e l’altra, sebbene nel recente decennio la spesa pubblica per risarcire parzialmente i danni provocati da eventi naturali sia ben 10 volte superiore a quella impegnata per la prevenzione attraverso azioni di adattamento e mitigazione del rischio idrogeologico”.

In questo contesto si inserisce il ruolo cruciale dei Consorzi di bonifica e irrigazione, che, secondo Brunetta, Presidente del CNEL, rappresentano un esempio virtuoso del valore dei corpi intermedi. Brunetta ha dichiarato: “Se non esistessero, in Italia bisognerebbe inventarli”.

La crisi climatica è ormai una sfida globale, e le sue conseguenze si riflettono sull’intero Pianeta. Nell’Unione Europea, le perdite economiche annuali causate da eventi estremi ammontano a circa 26 miliardi di euro. Con l’aumento delle temperature globali tra 1,5° e 3° sopra i livelli preindustriali, le stime indicano una possibile crescita delle perdite economiche annue tra 42 e 175 miliardi di euro. A livello globale, il quadro è altrettanto preoccupante. Secondo un rapporto di Munich-Re, nel 2024 i danni da eventi naturali hanno raggiunto i 320 miliardi di dollari, un aumento significativo rispetto ai 268 miliardi del 2023. Questa cifra supera la media degli ultimi cinque, dieci e trent’anni, confermando la crescente gravità del problema.

Di fronte a questi scenari economicamente insostenibili", conclude il Presidente di ANBI, Vincenzi, "la risposta non possono essere le assicurazioni, ma gli investimenti in manutenzione del territorio come significativamente testimoniato dalla disponibilità espressa da Fondazione Enpaia ad investire in tale obbiettivo nell’ambito delle proprie strategie di sostegno a progetti di sostenibilità”.

Il valore generato dall’azione dei Consorzi associati all’ANBI sarà approfondito nel corso di una serie di iniziative regionali che si terranno martedì 21 gennaio in tutta Italia. Questi eventi, organizzati sotto il titolo “Operazione Verità sulla centralità del ruolo dei Consorzi di bonifica ed irrigazione nelle azioni di adattamento e mitigazione degli effetti del cambiamento climatico”, rappresentano un’occasione per evidenziare l’importanza delle azioni preventive e l’impatto positivo che una gestione sostenibile del territorio può avere per affrontare la crisi climatica.

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