In arrivo il nuovo numero di Prima Comunicazione di maggio

Significativo l’editoriale curato da Ital Communications sul Rapporto Enpaia-Censis, riguardante il rapporto dei giovani col vino, presentato al Vinitaly 2022

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Mercoledì 11 maggio - E’ in uscita oggi nelle edicole di Milano e domani, a Roma, il 532esimo numero di Prima Comunicazione di maggio.

Un’edizione particolarmente ricca in cui il lettore troverà accorpato anche lo ‘Speciale sulla Bicicletta’ dedicato al mondo delle corse e dei professionisti con campioni e storie entusiasmanti. La bici è protagonista di una rivoluzione sociale ed economica, come raccontano Fabio Bogo, nel servizio di apertura, e due esperte testimonial come Anna Donati e Ludovica Casellati. Per non parlare di cosa rappresenta il cicloturismo con la sua offerta di posti meravigliosi e remoti su tutto il territorio italiano, e di regioni come il Trentino e l’Emilia-Romagna che hanno deciso di fare della bici e dei ciclisti un vero business. Immancabile anche il focus sulle maggiori curiosità che caratterizzano il Giro d’Italia con i suoi inseguimenti, arrampicate, rovinose cadute in discesa, abbracci commossi, gioie incontenibili dei vincitori. 

Fra gli sponsor interessati alla manifestazione sportiva, Enel è riuscita a strappare il privilegio di brandizzare la ‘Maglia rosa’ e ha organizzato un evento al Maxxi di Roma insieme a Rcs Sport per festeggiare i reciproci compleanni: 105 anni il Giro e 60 anni l’azienda elettrica. Adesso all’Enel oltre all’ad Francesco Starace, che come si sa è un appassionato della bicicletta, c’è anche Nicola Lanzetta, direttore Italia del Gruppo Enel, un ciclista provetto che racconta il senso del cammino comune di Enel e del Giro. 

Un altro manager che va in bicicletta è Guido Maria Brera a cui viene dedicata la copertina. Uomo di finanza di successo con il gruppo Kairos, frenetico scrittore di libri, ideatore di contenuti televisivi (la serie ‘Diavoli’ è ispirata da lui) e adesso anche appassionato di podcast che produce con Chora Media in società con Mario Gianani e Mario Calabresi. Brera ha appena pubblicato il libro ‘Dimmi cosa vedi tu da lì’, in cui la sua autobiografia s’intreccia con la storia e i pensieri del grande economista Federico Caffè, interprete in Italia del pensiero di John Maynard Keynes. Fra i temi toccati nell’intervista: il rapporto economico tra Usa ed Europa, il ruolo dei big tech (l’algoritmo che determina i processi in finanza è uno dei suoi cavalli di battaglia), gli effetti devastanti della guerra, appena iniziata, in Ucraina, ma anche il giudizio favorevole sull’acquisto di Twitter da parte di Elon Musk e le critiche feroci a Facebook e Google, rappresentanti di una economia di tipo medievale. 

Il protagonismo dei big tech e dei social media nella comunicazione è un tema che sta impegnando molto le istituzioni anche in Italia, oltre che in Europa. In questo numero, si parla anche del grande lavoro su cui è impegnata l’Agcom, i programmi dell’Autorità per la privacy sul controllo delle fake news e i nuovi sistemi di rilevazione della total audience che sta per applicare Auditel. Sono letture impegnative ma necessarie.

L’altra faccia della medaglia è rappresentata da chi con i social media ci campa e fa anche affari. Lo fa intendere il vulcanico Francesco Facchinetti che, dopo essere stato un cantante e conduttore di grandissimo successo, poi rovinato dalla partecipazione all’‘Isola dei famosi’, dopo un periodo buio è tornato al successo con una società che scopre e gestisce talenti intercettati sui social, e che fattura più di 9 milioni di euro all’anno!

Significativo l’editoriale curato da Ital Communications sul Rapporto Enpaia-Censis, riguardante il rapporto dei giovani col vino, presentato al Vinitaly 2022 a Verona.

E infine un po’ di retroscena sulla Battaglia delle Generali: c’è mancato un pelo che Alberto Nagel, ad di Mediobanca (17% delle azioni di Generali), e Francesco Gaetano Caltagirone, portabandiera del progetto ‘Awakening the Lion’, si mettessero d’accordo, lo scorso novembre, per nominare Luciano Cirinà al posto di Philippe Donnet a capo del board della compagnia. La battaglia è finita con Donnet vincitore, ma nel numero si racconta perché Caltagirone ha vinto sul fronte dei giornali. Magra consolazione, ma meglio di niente.

 

 

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