Technoprobe, un hub tecnologico d'innovazione alle porte di Milano

Crippa (Technoprobe): "Il 2012 è stato l'anno di svolta per l'azienda: i nuovi prodotti nuovi hanno conquistato clienti e mercato"

di Francesca Biasone
Corporate - Il giornale delle imprese

Technoprobe, da un paesino di provincia cresce e si rafforza come il leader mondiale nel campo dei semiconduttori e della microelettronica

A nove mesi dalla quotazione sul mercato Euronext Growth Milano, siamo entrati negli stabilimenti di Technoprobe, azienda lombarda leader nel settore dei semiconduttori e della microelettronica che nell'ultimo anno ha registrato una crescita record. Fondata nel 1995, Technoprobe è un fiore all'occhiello per il Paese in quanto rappresenta l'unico produttore italiano di probe cards e secondo a livello mondiale per volumi e fatturato. La multinazionale rafforza e prosegue la sua espansione su più fronti, raggiungendo quota 14 sedi sparse in tutto il mondo, fra Stati Uniti, Germania, Francia, Corea, Cina, Giappone, Filippine, Singapore e Taiwan. Delle attuali 4 sedi italiane, 3 sono nate nell'arco dell'ultimo anno: dato, questo, che palesa la recente crescita aziendale, confermata anche dalle 1200 assunzioni effettuate dal 2020 ad oggi. 

Entrando all'interno dei vari poli aziendali, si comprende fino in fondo perché Technoprobe ricopra un ruolo particolarmente importante: l'impresa è specializzata nella produzione di probe cards, interfacce elettromeccaniche atte a testare il corretto funzionamento dei chip durante il loro processo di costruzione; proprio quei chip che, realizzati su wafer, vengono poi inseriti all'interno di qualsiasi dispositivo digitale che utilizziamo quotidianamente. Questo è un passaggio che risulta assolutamente fondamentale per la tecnologia odierna (e dunque per l'industria dell’Information Technology, del 5G, dell’Internet of Things, della domotica, dell’automotive, dell’aerospaziale), in quanto un prodotto come la probe card assicura la corretta funzionalità di cellulari, orologi, computer, automobili, elettrodomestici e così via. Le probe cards sono composte da piccolissimi aghi chiamati "sonde" (appunto "probe"), le quali riescono a intercettare i terminali dei chip che vengono poi messi in contatto con il macchinario che ne verifica i possibili difetti. Data la complessità dei moderni semiconduttori, ad ogni chip deve corrispondere una determinata probe card, realizzata ad hoc, che può contare oltre 50mila sonde.

Dove non arrivano occhio e mano umana, ecco che interviene la robotica e viceversa: all'interno degli stabilimenti Technoprobe i processi di progettazione, sviluppo e produzione di probe cards sono curati nel dettaglio fra tecnologie avanzate e precisione umana, un connubio che si presta ad una performance di qualità elevata. Technoprobe può vantare una vocazione alla ricerca e una forte passione per l'innovazione: con 3 centri di ricerca, oltre 600 brevetti certificati e lo sviluppo in ambiti quali Advanced Micromachining, 2D-3D MEMS, Artificial Intelligence e Advanced Manufacturing, l'azienda si candida ad essere il partner strategico per le aziende di semiconduttori di tutto il mondo.

Il Gruppo è da considerarsi in continua espansione, con un centro produttivo a Cernusco Lombardone di circa 18.000 mq e altri stabilimenti in Italia e all'estero. Inoltre, Technoprobe conta circa 2700 dipendenti con un'età media davvero giovane: si pensi che il 54% del personale è sotto i 30 anni. Ma la Social Responsibility non si ferma qui: in piena pandemia il General Manager di Technoprobe Roberto Crippa ha pensato di trasformare uno degli stabilimenti di Cernusco in un hub per la vaccinazione di massa, contribuendo ad accelerare la campagna vaccinale anti Covid-19 nella Regione Lombardia. Inoltre, è doveroso sottolineare che quasi il 40% dei dipendenti è costituito da donne. Dal punto di vista socio-ambientale, invece, Technoprobe ha realizzato un orto sociale di 30mila mq, offrendo un impiego a portatori di disabilità, e ha avviato un'attività di riforestazione urbana del territorio per compensare le emissioni di CO2.

Tra storia e innovazione: le parole di Roberto Crippa, General Manager di Technoprobe, ad affaritaliani.it

Affaritaliani.it ha intervistato Roberto Crippa, figlio del fondatore di Technoprobe e attuale General Manager dell'azienda, che ha raccontato la genesi e l'evoluzione di questa realtà nata in provincia grazie alla visione ante litteram dell'imprenditore lombardo Giuseppe Crippa. L'idea è nata da una necessità: Giuseppe Crippa si rese conto che all'epoca mancavano prodotti per testare i chip e decise di imbarcarsi nell'impresa.

"Mio padre lavorava in STM, unica azienda italo-francese a realizzare semiconduttori, e fondò Technoprobe dopo aver raggiunto la pensione. L'idea è stata proprio offrire un prodotto in un mercato, quello dei semiconduttori, che era agli albori negli anni '90. L'unico cliente dell'azienda fino al 2012 è stato proprio STM" ha dichiarato Crippa. "Poi la svolta. Sviluppammo e lanciammo sul mercato dei prodotti nuovi, che piacquero ai clienti e conquistarono il mercato. Oggi tutti i maggiori player acquistano da noi, tanto che siamo arrivati ad una situazione di duopolio a livello mondiale: siamo solamente in due aziende a dividerci questa nicchia di mercato". 

Un mese fa l'azienda ha deciso di espandersi ulteriormente e di mettere radici anche nel Sud Italia. È stata infatti inaugurata la nuova sede a Catania, che ha consolidato la presenza nazionale di Technoprobe e rafforzato il team di design. Situato nell’Etna Valley di Catania, il nuovo Design Center si spande su una superficie di 500 mq per 50 postazioni di lavoro, pronte ad essere raddoppiate. Il perché di questa scelta risiede nel fatto che molti dei lavoratori della sede lombarda sono siciliani. La vera innovazione? Questi stessi dipendenti hanno potuto scegliere se rimanere a Milano o tornare nella propria regione. 

"Ci siamo espansi laddove abbiamo visto competenze legate all'elettronica: noi facciamo fatica a trovare personale qualificato e ne abbiamo trovato più in Sicilia che in Lombardia, a dire la verità, per quanto riguarda il design di circuiti" ha commentato Crippa.

Il General Manager ha spiegato che la carenza di personale tecnico qualificato è un problema che attanaglia l'azienda da diverso tempo e per questo hanno adottato le iniziative più disparate per cercare di colmare questo gap e attirare talenti. Per esempio, è stato organizzato un hiring date all'interno dell'azienda, che ha visto una grande partecipazione di giovani volenterosi, molti dei quali usciti dallo stabilimento con una proposta di assunzione in mano. Inoltre, Technoprobe sta finanziando un indirizzo di elettronica presso l'Istituto Tecnico di Merate, proprio per "agevolare percorsi scolastici coerenti con le necessità non solo di questa azienda, ma di tutte quelle della zona". "In questo territorio sono scomparsi gli Istituti professionali, tecnici e tecnologici e i ragazzi, per comodità, scelgono un indirizzo di studi vicino a casa che magari ha meno sbocchi occupazionali" ha concluso il General Manager.

 

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