Obesità, i farmaci “miracolosi” che arrivano dalla Danimarca
Ozempic e Wegovy considerati i farmaci dell’anno 2023
Obesità, i farmaci "miracolosi" che arrivano dalla Danimarca
Senza ombra di dubbio il 2023, secondo Science, è stato l’anno di due farmaci, Ozempic e Wegovy che, nati per il diabete, sono diventati il top per la perdita di peso. Dai tempi del Botulino e del Viagra, nessun farmaco era diventato un'icona come questa coppia di farmaci sostenuta da celebrità del calibro di Elon Musk o Oprah Winfrey.
I prodotti hanno reso l’azienda produttrice, la danese Novo Nordisk, la più appetibile d'Europa, salvando la Danimarca dalla recessione. La rivista Science li ha di fatto incoronati fenomeno dell’anno. 100 miliardi di dollari nei prossimi 10 anni, secondo Barclays, è la cifra stratosferica rappresentata dal mercato potenziale dei farmaci antiobesità. E in questo oceano di miliardi l’ azienda sta navigando alla grande attirando sempre più investitori che vogliono partecipare al business.
LEGGI ANCHE: Farmaci contraffatti: elenco di quelli pericolosi, 2 milioni di morti all'anno
Con i suoi profitti Novo Nordisk sta muovendo il Pil della Danimarca. Ozempic e Wegovy, due farmaci, fino a poco tempo fa praticamente sconosciuti al grande pubblico, sembrano essere diventati i salvatori del mondo per quanto riguarda l’obesità. Una patologia che, secondo l’OMS, ha acquisito proporzioni da quasi pandemia. L’exploit di quello che un tempo era un piccolo laboratorio farmaceutico specializzato nel diabete a Copenaghen è stata colossale. Per un paio di settimane, è diventata l’azienda di maggior valore in Europa, superando il gigante francese LVMH entrando anche tra le top 20 aziende mondiali.
Obesità, il segreto dei due farmaci anti-obesità
Quale il segreto dei farmaci? Praticamente hanno la capacità di imitare gli ormoni che danno sazietà dopo aver mangiato. In pratica agiscono come gli Glp-1. La semaglutide (Wegovy) garantirebbe un calo di peso del 15%.Un numero mai raggiunto da alcun farmaco. Inoltre e forse questo è l'aspetto ancora più importante hanno dimostrato, secondo un recentissimo studio, di essere in grado di ridurre fino al 20% il rischio di infarti e ictus nelle persone in sovrappeso. Senza contare i benefici clinici ottenuti da pazienti con insufficienza cardiaca. Science ha inoltre detto che gli studi hanno evidenziato la possibilità di benefici in altre patologie, come le tossicodipendenze, l’Alzheimer e il Parkinson.
Questi farmaci hanno cambiato la percezione sociale dell'obesità, ora ritenuta una malattia sociale. Alcuni clinici affermano che “stiamo vivendo in un ambiente obesogeno dove i vecchi geni, insieme ai nostri nuovi ambienti, ci spingono a mangiare troppo. Gli alimenti ultra-processati funzionano come veri e propri farmaci sintetici, capaci di rilasciare enormi quantità di dopamina in corpi progettati per reagire in questo modo a zuccheri e grassi, che sono più rari negli alimenti naturali.”
Obesità, deve essere considerata una malattia sociale e ambientale e non una colpa
I due farmaci da soli però non bastano, devono essere accompagnati da un cambiamento della società. Secondo un’indagine europea sulla salute del 2020 in Spagna, il 24% delle persone con un basso status socioeconomico soffre di obesità, mentre tra le persone con maggiori risorse la prevalenza è del 9%. L’obesità è una questione di classe e l’avvento di questi farmaci, che in futuro saranno disponibili a tutti pagando poche centinaia di euro a settimana, non può che accentuare questo fatto.
Per questo motivo è necessario considerarli come strumenti in grado di migliorare la salute e non l’estetica, accompagnando i progressi scientifici con un approccio sociale e multifattoriale. Grande merito di questo farmaci è stato anche quello di aver fatto capire che l'obesità è più una malattia di natura sociale e ambientale, che poco c’entra con la mancanza di volontà. Convinti di questo si possono trovare soluzioni, e i due farmaci sembrerebbero già darne diverse.