Ocse, occupazione a livelli record. Italia maglia nera per gli stipendi
Nel primo trimestre del 2024 la crescita tendenziale dei salari reali era positiva in 29 dei 35 paesi. Il Paese, con un -6,9% rispetto al 2019, è terzultimo
Ocse, migliora l'occupazione ma l'Italia è il Paese con gli stipendi più bassi
L'occupazione nei paesi dell'area Ocse ha raggiunto livelli record e ha superato il suo livello pre-Covid mentre il tasso di disoccupazione ha registrato il suo più basso livello dal 2001. Lo si legge nell'Employment Outlook dell'Ocse 2024, che conferma anche per il primo trimestre 2024 la maglia nera assegnata all'Italia per i salari reali: il Paese, con un -6,9% rispetto al quarto trimestre 2019, è terzultimo e fanno peggio solo Cechia e Svezia, contro il -2% della Germania e il +0,1% della Francia.
Inoltre si sottolinea che l'occupazione nell'area (662 milioni di posti di lavoro a maggio 2024, +25% su 2000) dovrebbe registrare una crescita dello 0,7% l'anno circa nel 2024 e nel 2025. Il tasso di disoccupazione a maggio, pari al 4,9%, dovrebbe invece aumentare leggermente. Nel primo trimestre del 2024 la crescita tendenziale dei salari reali era positiva in 29 dei 35 paesi i cui dati erano disponibili e pari a +3,5% in media nell'area.
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"Il dinamismo dei mercati del lavoro, insieme a una crescita sostenuta dell’occupazione, è stato decisivo per la resilienza economica dei paesi Ocse negli ultimi anni. Dopo la pandemia, l’occupazione ha raggiunto un livello record nei paesi dell’Ocse, nonostante le sfide derivanti dall’inflazione e dalla lenta crescita della produttività", sottolinea il segretario generale dell’Ocse Mathias Cormann. "La transizione climatica - aggiunge - porterà a una profonda ristrutturazione dei mercati del lavoro, con un declino dei settori ad alta intensità di emissioni a favore di nuove opportunità offerte dai posti di lavoro guidati dalla transizione verde. Le autorità pubbliche devono dare priorità alla promozione della necessaria mobilità professionale, in particolare attraverso programmi di formazione efficaci nei settori interessati, al sostegno dei lavoratori che hanno perso il lavoro o i cui posti di lavoro sono minacciati dalla transizione, e alla promozione dell’innovazione, dell’imprenditorialità e di posti di lavoro orientati verso sviluppo sostenibile".