Economia
Debito pubblico, strigliata dell'Ocse all'Italia: "Ridurre le pensioni d'oro"
Nel suo rapporto annuale, l'OCSE sottolinea la necessità di ridurre il debito pubblico, affrontando anche questioni cruciali come fisco, lavoro e giustizia
Secondo l'Ocse per regolare le finanze pubbliche dell'Italia serve tassare maggiormente le pensioni "d'oro", accelerando su riforme cruciali come fisco e giustizia
L'Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), nell'ultimo rapporto sull'economia italiana, evidenzia la critica situazione del debito pubblico del paese, uno dei più alti in percentuale del Pil tra i membri dell'organizzazione. Si sottolinea l'urgenza di riforme fiscali e di spesa per ridurre questo debito in modo più cauto. Senza cambiamenti nelle politiche attuali, l'Ocse prevede un aumento del rapporto debito/Pil, suggerendo un necessario aggiustamento di bilancio a lungo termine. Tra le raccomandazioni, l'organizzazione propone di spostare la tassazione dal lavoro verso le successioni e i beni immobili per favorire la crescita e aumentare le entrate, e di combattere energicamente l'evasione fiscale.
Per quanto riguarda le pensioni, l'Ocse consiglia di ridurre i benefici per i redditi più elevati e di eliminare progressivamente i regimi di pensionamento anticipato, in linea con le azioni precedenti come Quota 100. L'organizzazione sottolinea che le pensioni occupano una parte significativa della spesa pubblica italiana e propone misure come il mantenimento della deindicizzazione parziale delle pensioni elevate, che potrebbero essere sostituite a medio termine da una tassa sulle pensioni più alte. Un altro suggerimento è di mantenere il contributo di solidarietà fino a quando il reddito dei pensionati non sarà allineato con la media dell'Ocse. L'Ocse avverte che senza cambiamenti nelle politiche di spesa e fiscali, la spesa per pensioni, sanità e assistenza a lungo termine, oltre all'aumento dei costi del servizio del debito, potrebbe portare il debito pubblico al 180% del Pil entro il 2040, aumentando la vulnerabilità dell'Italia agli shock finanziari.
Sul fronte della crescita, l'Ocse sottolinea che i ritardi nell'attuazione dei progetti del Pnrr potrebbero ostacolare la crescita economica. L'organizzazione incoraggia il governo italiano a velocizzare l'implementazione del Piano e a concentrarsi su grandi progetti di investimento gestiti centralmente. È anche consigliato di espandere l'assistenza tecnica alle amministrazioni locali e di assumere personale specializzato. L'Ocse osserva che, nonostante l'economia italiana abbia resistito bene alle recenti crisi, la crescita sta rallentando in un contesto di condizioni finanziarie più rigide, e sottolinea la necessità di consolidare le finanze pubbliche.
In tema di trasporti, l'Ocse invita l'Italia a migliorare i trasporti pubblici e a ridurre le auto inquinanti, suggerendo investimenti nella rete ferroviaria, una riduzione del trattamento fiscale favorevole al gasolio rispetto alla benzina, incentivi per la rottamazione delle vecchie auto e un aumento delle stazioni di ricarica per veicoli elettrici. Viene anche proposto di eliminare gradualmente le sovvenzioni per l'acquisto di automobili a combustione interna e di orientare il sostegno verso modelli base di vetture elettriche.
Riguardo al lavoro, l'Ocse nota bassi tassi di occupazione in Italia, attribuiti parzialmente a incentivi finanziari insufficienti per i beneficiari di prestazioni sociali a cercare lavoro. L'organizzazione raccomanda di ampliare l'accesso all'Assegno di Inclusione, specialmente per coloro con scarse prospettive lavorative, e di migliorare la qualità della formazione con un sistema di certificazione nazionale. Sottolinea inoltre la bassa partecipazione di giovani e donne nel mercato del lavoro, suggerendo di potenziare gli ITS Academy e di espandere i servizi per la cura dell'infanzia e gli incentivi per il congedo di paternità.
Infine, l'Ocse si concentra sulla giustizia, evidenziando l'inefficienza del sistema giudiziario come ostacolo alla crescita della produttività. L'organizzazione esorta l'Italia a proseguire con le riforme della giustizia, legando la progressione di carriera e la retribuzione dei giudici alle loro prestazioni e implementando pienamente la valutazione delle prestazioni. L'Ocse ricorda che le riforme in corso nella giustizia civile e nella pubblica amministrazione sono cruciali per aumentare gli investimenti e la produttività, sottolineando che la lunghezza dei processi e la burocrazia eccessiva hanno frenato gli investimenti. Per migliorare la situazione, l'Ocse raccomanda di completare le riforme per semplificare le procedure giuridiche e amministrative, aumentare le capacità, rafforzare gli incentivi basati sulle prestazioni e ridurre il radicamento in posizioni burocratiche, riducendo così il rischio di corruzione. Infine, l'organizzazione suggerisce di eliminare le barriere normative alla concorrenza, soprattutto nel settore dei servizi.