La "letterina di Natale" di Orcel all'Europa: "Bpm e Commerzbank? Un test per l'unione bancaria"

La lettera di Orcel apre al mercato unico ed è un invito diretto ai leader politici: riforme immediate per un’Europa più forte. Ma è anche un messaggio al settore privato: il cambiamento può e deve partire dalle imprese

di redazione economia

ANDREA ORCEL

Economia

Unicredit, le lettera di Orcel: "Opa Commerzbank e Bpm? Un test per la serietà dell'UE"

"L'investimento di UniCredit in Commerzbank e l'offerta su Banco Bpm sono un test dell'impegno dell'Eurozona verso una maggiore integrazione, indispensabile per evitare il declino economico". Lo ha detto l'amministratore delegato del gruppo Andrea Orcel in un intervento sul Financial Times riportato da Milano Finanza. "Sebbene siano decisioni prese nell'interesse dei nostri stakeholder", ha dichiarato Orcel, "pongono sul tavolo anche la questione di una più ampia convergenza dell'Ue e il futuro del mercato unico". UniCredit ha lanciato un'Opa del 28% su Commerzbank e una sul Banco Bpm. In entrambi i casi le operazioni non sono state accolte con favore. 

La lettera del numero uno di piazza Gae Aulenti è un vero e proprio appello all’Europa: svegliarsi e agire per non rimanere indietro e questo spiega anche le recenti mosse, come l’OPA su Banco BPM e l’investimento in Commerzbank come parte di una strategia che guarda a un mercato bancario più integrato, ma anche a una maggiore unità economica europea.  "L’Europa sta scomparendo. È letargica rispetto agli Stati Uniti. La loro economia non cresce. I loro numeri pro capite sono terrificanti", afferma il banchiere.

Orcel richiama i recenti rapporti di Enrico Letta e Mario Draghi sull’Unione Europea per sottolineare l’urgenza di agire. Senza un reale coordinamento delle risorse e una crescita economica strutturale, l’Europa rischia di arretrare rispetto ad altri blocchi economici e di perdere competitività. Non si tratta solo di economia: sono in gioco gli standard di vita e i valori fondanti del continente.  

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Per Orcel, la chiave sta nel completamento del mercato unico, in particolare nel settore bancario e dei capitali.  "Abbiamo i pilastri di una unione bancaria, ma vediamo ben poca azione", lamenta.  "Credo nella convergenza del nostro sistema bancario e, con essa, in banche più forti per l’Europa. È per questo che Unicredit ha investito in Commerzbank e ha presentato un’offerta per acquisire Banco Bpm", aggiunge. "Anche se queste decisioni sono prese nell’interesse dei nostri stakeholder, mettono comunque sul tavolo una più ampia convergenza dell’UE e il futuro del mercato unico."

"Questi rappresentano casi di prova che ci chiedono se, come blocco, siamo seri riguardo a una maggiore integrazione. Siamo disposti a fare i passi che i nostri leader hanno da tempo invocato o ci tireremo indietro? La risposta aiuterà a sbloccare la crescita dell’Europa oppure confermerà che un’azione reale per far progredire il mercato unico rimane sfuggente"

E poi: "Maggiori investimenti in prodotti e servizi a sostegno dei risparmiatori. E significa banche più forti, più resilienti, più affidabili. Stiamo assistendo a un rallentamento degli investimenti, a una creazione di ricchezza ostacolata e a un divario sempre più ampio tra noi e altri blocchi. I giovani lasceranno il nostro continente in cerca di opportunità altrove. Rischiamo la nostra prosperità a lungo termine e, con essa, la forza di sostenere i nostri ideali europei". Così conclude Orcel "Abbiamo l'opportunità e credo, il dovere, di potenziare il settore bancario europeo e, con esso, le ambizioni del nostro blocco. Se il genio del nostro mercato unico rimarrà inespresso, temo che l’avvertimento di Draghi su una “lenta agonia” per l’Europa si avvererà".

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