Orcel contro la fuga dalla Russia: "Per le imprese serve un'uscita graduale"
Il ceo di Unicredit: "Svalutarla non è corretto né in linea con le sanzioni. Vorrebbe dire regalare un business milionario"
Orcel contro la fuga delle aziende dalla Russia: "Serve gradualità"
"Stiamo tracciando una linea sottile tra una gestione operativa e quindi intelligente e non fare cose che sono controproducenti rispetto a quello che tentiamo di fare". Lo ha detto a proposito dell’uscita dalla Russia Andrea Orcel, ceo di UniCredit, intervenendo all’evento "Young Factor" dell'Osservatorio Permanente Giovani-Editori a Palazzo Mezzanotte a Milano.
"Abbiamo 4.000 dipendenti in loco e 1.500 aziende, rispetto alle quali siamo corporate bank. Una buona quota di queste, circa 250, sono italiane. E noi stiamo cercando di operare una transizione, che significa pagare il personale, aiutando con i contratti e sostenendo la gestione della liquidità", ha detto Orcel, osservando che "se interrompiamo tutto questo, le aziende si sentiranno perse e noi in questo senso non andiamo a danneggiare la Russia, ma le aziende europee che chiedono di uscire gradualmente".
"Abbiamo ridotto l’esposizione nei confronti della Russia. E' un dibattito che abbiamo gestito in modo razionale. Abbiamo avuto una posizione chiara fin dall’inizio. Svalutarla non è assolutamente corretto, né in linea con le sanzioni. Sarebbe - ha concluso Orcel - svalutare un business milionario e regalarlo a qualcuno su cui è stato posto un veto".