Patrizio Bertelli rileva (anche) la storica edicola di Piazza San Jacopo

Il patron del gruppo Prada continua a "salvare" luoghi cult della "sua" Arezzo. Stavolta è il turno della storica edicola di piazza San Jacopo, aperta dal 1953

Redazione Economia
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Patrizio Bertelli, l’acquisto dell’edicola di piazza San Jacopo

Il patron del gruppo Prada non ci sta a veder chiudere la storica edicola della città che gli ha dato i natali. E allora decide di fare un acquisto “del cuore”, un atto d’amore e di magnanimità verso un luogo simbolo di Arezzo. Come gesto rimanda un po’ a quelle adozioni che vengono spesso “sponsorizzate” sui social, - del cuore appunto - quelle in cui si propongono animali non più giovanissimi, magari con qualche acciacco di salute e quindi non particolarmente agili e svegli.

“Ho buttato là la proposta, Patrizio l'ha accettata” ha spiegato l’ex titolare, Piero Scartoni - neo novantenne - che ha aperto l’edicola nel 1953. È il terzo luogo simbolo a cui il presidente di Prada “scampa” la chiusura, dopo il Caffè dei Costanti e la Buca di San Francesco. Ebbene ora avverrà il passaggio di testimone con la nuova gestione (ufficialmente da settembre ) ma - aggiunge Piero - “nel frattempo continuiamo noi, in attesa che il nuovo proprietario trovi qualcuno a cui affidare l'attività".

L’edicola “settantenne”salvata dal gruppo Prada

L'edicola è una testimone storica dei mutamenti sociali e storici del capoluogo toscano. Frequentata in passato anche da Brera e Pasolini, il quale veniva spesso a trovare l'amico Ninetto Davoli “che negli anni '60 faceva il militare alla Cadorna!” racconta Piero Scartoni. Questo luogo di culto è resistito persino all’avvento delle grandi catene - quando nel 1967 venne abbattuta la chiesa del XII secolo intitolata a San Jacopo per fare spazio ai grandi magazzini de La Rinascente - Upim. Su quel lato infatti, rimase in piedi soltanto l’edicola di Piero Scartoni.

Qui era ritrovo di sportivi - racconta Piero - veniva Manlio Bacigalupo oppure Omero Tognon, quando erano allenatori dell'Arezzo - poi precisa - da qui è passato l'arbitro Concetto Lo Bello o il giornalista Gianni Brera". "E poi i politici - continua Piero - da Luciano Lama a Walter Veltroni".

L’edicolante 90enne condivide un aneddoto memorabile, a sfondo calcistico. "Ne ho viste tante - racconta - compresa la mia edicola pitturata di bianco e di nero. E me lo fecero un bello scherzo, vai. Di notte, dopo che la Juve vinse lo scudetto, si misero all'opera. Quando arrivai la mattina, io interista, ci rimasi di sale" conclude Scartoni, con un sorriso nostalgico.

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