Patto stabilità, Cdx in Ue si astiene. Scoppia il caso: "Sfiducia Giorgetti"
Le nuove norme sulla governance economica dell'Ue non convincono i partiti italiani, che si astengono. Gentiloni: "Riforma non perfetta, ma è un compromesso"
Ue: Eurocamera approva riforma Patto stabilita', presentazione piani nazionali a medio termine entro il 20 settembre
La riforma delle norme di bilancio dell'Ue ha l'obiettivo di renderle piu' chiare, piu' favorevoli agli investimenti e piu' adattabili alla situazione di ciascun Paese. E' quanto si legge in una nota del Parlamento europeo, dopo l'approvazione definitiva del Patto di stabilita' e crescita all'Eurocamera di Strasburgo. La proposta di riforma, composta da tre diversi atti legislativi, era stata provvisoriamente concordata tra il Parlamento europeo e i negoziatori degli Stati membri nello scorso febbraio. Il regolamento che istituisce il nuovo braccio preventivo del Patto di stabilita' e crescita (Psc) e' stato approvato con 367 voti a favore, 161 voti contrari, 69 astensioni; il regolamento che modifica il braccio correttivo del PSC con 368 voti a favore, 166 voti contrari, 64 astensioni, e la direttiva che modifica i requisiti per i quadri di bilancio degli Stati membri con 359 voti a favore, 166 voti contrari, 61 astensioni. Gli eurodeputati, afferma la nota dell'Eurocamera, "hanno rafforzato le norme per sostenere la capacita' di un governo di investire".
Ora sara' piu' difficile per la Commissione sottoporre uno Stato membro a una procedura per i disavanzi eccessivi se saranno in corso investimenti essenziali. Tutte le spese nazionali per il cofinanziamento dei programmi finanziati dall'Ue saranno escluse dal calcolo delle spese di un governo, creando cosi' incentivi agli investimenti", continua il comunicato. I paesi con un debito eccessivo, spiega poi la nota, saranno tenuti a ridurlo in media dell'1 per cento all'anno se il loro debito e' superiore al 90 per cento del Pil, e dello 0,5 per cento all'anno in media se e' tra il 60 per cento e il 90 per cento. Se il disavanzo di un paese e' superiore al 3 per cento del Pil, invece, dovrebbe essere ridotto durante i periodi di crescita per raggiungere l'1,5 per cento e creare una riserva di spesa per periodo con condizioni economiche difficili. Le nuove norme, afferma il comunicato dell'Eurocamera, contengono varie disposizioni per consentire piu' spazio di manovra. "In particolare, concedono tre anni supplementari oltre ai quattro standard per raggiungere gli obiettivi di un piano nazionale. I deputati si sono assicurati che questo tempo supplementare possa essere concesso per qualsiasi motivo il Consiglio ritenga opportuno, piuttosto che solo a condizione di criteri specifici, come inizialmente proposto", si legge nella nota.
Su richiesta degli eurodeputati, si legge ancora nel testo, i paesi con un disavanzo eccessivo o un debito eccessivo possono chiedere una discussione con la Commissione prima di fornire orientamenti sul percorso di spesa. "Uno Stato membro puo' chiedere la presentazione di un piano nazionale riveduto se vi sono circostanze oggettive che ne impediscono l'attuazione, ad esempio un cambiamento di governo", sottolinea la nota. Tutti i paesi, in sostanza, dovranno presentare piani a medio termine che definiscano i loro obiettivi di spesa e come saranno intrapresi gli investimenti e le riforme. Gli Stati membri con livelli elevati di disavanzo o debito riceveranno poi orientamenti sugli obiettivi di spesa. Per garantire una spesa sostenibile, la riforma introduce garanzie numeriche di riferimento per i paesi con un debito eccessivo o un disavanzo eccessivo. Le norme aggiungono inoltre un nuovo orientamento, vale a dire la promozione degli investimenti pubblici nei settori prioritari.
Infine, "il sistema sara' piu' adattato a ciascun paese caso per caso, piuttosto che applicare un approccio unico per tutti, e si terra' meglio conto delle preoccupazioni sociali", conclude la nota del Parlamento europeo. Il Consiglio deve ora dare la sua approvazione formale ai provvedimenti. Una volta adottati, entreranno in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Ue. Gli Stati membri dovranno invece presentare i loro primi piani nazionali entro il 20 settembre di quest'anno.
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Patto di stabilità: Fi, Fdi, Lega e Pd astenuti. M5s contrari, Renew divisa
Gli europarlamentari italiani di Forza Italia, della Lega, di Forza Italia e del Pd si sono astenuti al momento del voto della riforma del Patto di stabilità, che si è svolto alla plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo. Gli europarlamentari M5s hanno votato contro. Questo quanto risulta dalle liste di voto. Gli europarlamentari italiani di Renew si sono divisi: Nicola Danti di Italia Viva si è astenuto, Massimo Castaldo di Azione ha votato contro e Sandro Gozi, del Pse ma eletto con la lista francese Renaissance, ha votato a favore.
Ue, Furore (M5s): "L'astensione su Patto Stabilità sfiducia Giorgetti"
"I partiti di maggioranza si astengono al Parlamento europeo sul Patto di Stabilità, sfiduciando di fatto il Ministro Giorgetti che lo aveva negoziato in Europa. Si definiscono patriottici ma di patriottico non hanno nulla visto che hanno svenduto l'Italia ai falchi dell'austerity e lo hanno fatto camuffandosi dietro una ipocrita astensione. I cittadini sanno a chi intestare la fattura dei tagli che questo 'Pacco della Stabilità' porterà nei prossimi anni". Lo dichiara in una nota Mario Furore, europarlamentare del Movimento 5 Stelle.
Gentiloni, con Patto rinnovata fiducia per sfide future
"Siamo usciti da quattro anni straordinari per l'economia dell'Ue". "Durante tutto questo periodo è stata applicata la clausola di salvaguardia generale" che ha sospeso il vecchio Patto "dando agli Stati membri il margine di manovra di cui avevano bisogno per rispondere a questi shock. Ora abbiamo voltato pagina su quella fase e siamo pronti ad aprire un nuovo capitolo per la governance economica nell'Ue, un capitolo che, sono convinto, ci consentirà di affrontare le nostre sfide attuali e future con rinnovata fiducia". Lo dichiara il commissario all'Economia Paolo Gentiloni, dopo l'approvazione delle nuove regole fiscali Ue.
"Abbiamo lavorato molto per correggere le regole fiscali esistenti, regole così rigide che spesso non venivano applicate. Quello che abbiamo ottenuto non è perfetto. È un buon compromesso". "Il compromesso raggiunto nel trilogo - continua - è il risultato della determinazione di tutti a portare avanti e migliorare l'attuale quadro legislativo. Non è stato facile, ma era ed è importante andare avanti. Le nuove norme offrono maggiore margine di manovra agli Stati membri per definire la loro traiettoria fiscale".
Ue, Gentiloni scherza, "Su Patto di stabilità abbiamo unito la politica italiana"
Con il voto sulla riforma del Patto di stabilità "abbiamo unito la politica italiana". Così, con una battuta, il commissario europeo all'Economia Paolo Gentiloni commenta l'esito della votazione nel Parlamento Europeo sulla riforma del governance economica dell'Ue.