Economia

Ecco perché il nuovo Patto di stabilità è guerrafondaio e antipopolare

di Maurizio Acerbo

Il nuovo Patto di stabilità è un disastro per l'Italia perché imporrà nuovi tagli alla sanità, allo stato sociale e ulteriori privatizzazioni... Il commento

Ecco perché il nuovo Patto di stabilità è guerrafondaio e antipopolare. Il commento 

Il nuovo Patto di stabilità è guerrafondaio e antipopolare. Potremo sforare gli assurdi parametri per comprare le armi ma non per gli ospedali. Il nuovo patto di stabilità è un disastro per l'Italia perché imporrà nuovi tagli alla sanità, allo stato sociale e ulteriori privatizzazioni. Ma la cosa più grave è che la deroga ai parametri sarà possibile solo per la spesa per armamenti garantendo i profitti dell'industria degli armamenti che ormai è diventata il rifugio della finanza. Continueremo a chiudere ospedali e comprare missili e carri armati. I costi della guerra della NATO li pagheranno i popoli.

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Il governo Meloni è la prosecuzione di Draghi in camicia nera. Il governo dei finti sovranisti ha dato il via libera al nuovo Patto di Stabilità dimostrando che Meloni e Lega pensano solo a poltrone. Da quando sono al governo non fanno che obbedire a Casa Bianca, NATO e UE.  Meloni e Salvini sono passati a velocità supersonica dalla demagogia noeuro alla sudditanza verso UE.

L'accordo dimostra che i partiti socialdemocratici, liberali e verdi europei sono come sempre alleati della destra nel perseguire politiche antisociali al servizio del grande capitale finanziario e industriale. La contrapposizione tra europeisti e sovranisti è una presa in giro. In realtà entrambi gli schieramenti sono d'accordo su un ordoliberismo che smantella il modello sociale europeo nell'interesse del grande capitale e condividono governance europea. I parametri di Maastricht rappresentano la negazione dei principi fondamentali della nostra Costituzione. Bisogna costruire in Europa e in Italia un'alternativa di pace e giustizia sociale a queste politiche di guerra e rapina. 

*Commento a cura di Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista, coordinamento di Unione Popolare