Patuelli: "Crac Svb? Colpa della deregulation Usa, in Italia norme più sicure"

Il presidente Abi: "Rischio sistemico? Solo le autorità di vigilanza e il Tesoro possono avere un quadro completo. Il ministro Giorgetti ci ha rassicurati"

Economia

Abi, Patuelli: "Ecco i tre motivi per cui l'Italia è al sicuro e non rischia"

Il fallimento improvviso della Silicon Valley Bank, il 18mo gruppo bancario per capitale degli Stati Uniti ha provocato uno scossone alle borse mondiali, con Milano che ha ceduto il 4% nell'ultima seduta. Il presidente dell'Abi Antonio Patuelli ha una spiegazione per questo crac: "Le banche - spiega Patuelli al Corriere della Sera - saltano in aria per due motivi: carenze di liquidità o problemi di solidità patrimoniale. Ho il sospetto che per questa banca americana sia avvenuto il combinato disposto dei due. Questa banca era stata esonerata da rispettare i requisiti di liquidità, ma la deregulation negli Stati Uniti viene da lontano: è stata una delle cause prima della crisi dei subprime poi del grande crac di Lehman Brothers e ora di Svb".

"Se c'è un rischio sistemico per l'Italia? Solo le autorità di vigilanza e il ministro dell’Economia - prosegue Patuelli al Corriere - in quanto presidente del Comitato interministeriale per il credito e il risparmio, possono avere un quadro completo. Ho letto dichiarazioni rassicuranti di Giorgetti che condivido sulla base di ragionamenti. Primo: Lehman Brothers era una crisi sistemica di una tra le banche più grandi, cosa che non è Svb. Secondo: da Lehman è passato un quindicennio, un periodo usato bene in Europa e Italia per realizzare l’Unione bancaria con la vigilanza unica che ha portato all’aumento delle soglie di patrimonio indispensabile. Terzo: le nostre banche hanno 400 miliardi investiti in titoli di Stato che producono riserve di liquidità e il rischio minusvalenza si combatte con portafogli obbligazionari non a lunghissima scadenza".

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