Pensione anticipata, ora è più vicina: tutte quello che c'è da sapere

Pensioni ultima ora, via libera a un nuovo tavolo tecnico tra governo e sindacati sulla riforma delle pensioni in materia di flessibilità in uscita

Economia
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Pensioni ultime news, ecco cosa c'è da sapere su pensioni anticipate e non solo 

Nuovo round tecnico tra governo e sindacati sulla riforma delle pensioni in materia di flessibilità in uscita: il tavolo si terrà martedì alle ore 18, al quale seguirà nei giorni successivi un incontro politico. Secondo quanto si apprende dall'Ansa, un ulteriore passaggio tecnico si è reso necessario, motivo per il quale il tavolo politico programmato per il 7 c'è ancora una nuova convocazione.

Pensioni anticipate per infermieri e operatori socio-sanitari 

Ma in vista della nuova tranche d'incontri che cosa c'è da sapere? Sul tema pensioni anticipate restano ancora sul piatto le richieste di infermieri e operatori socio-sanitario. Di pensioni anticipate per il campo sanitario se ne è parlato l'8 febbraio nell'audizione delle organizzazioni sindacali e professionali nella undicesima Commissione permanente (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) del Senato nell'ambito della proposta di legge n. 2347 a prima firma dei senatori Guidolin e Matrisciano presentata lo scorso 21 Agosto.

"Dinanzi ai parlamentari si sono presentate la Fnopi, la Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche e le tre organizzazioni sindacali confederali Cgil, Cisl e Uil, tutte per chiedere l'inserimento della professione di infermiere e di operatore socio-sanitario tra quelle dei lavori usuranti con diritto a una pensione anticipata. Una richiesta rafforzata dalla dura esperienza della pandemia  e dalla ormai cronica carenza di personale infermieristico come attestato dal XVII Rapporto Sanità del CREA che la quantifica in più di 237.000 unità", si legge sul sito Pensione Oggi. 

Pensioni anticipate, le richieste dei sindacati

"Da tutte le organizzazioni presenti all'audizione dell'8 febbraio scorso è venuta la richiesta di inserire la categoria degli infermieri e degli operatori socio-sanitari tra quelle considerate usuranti ai sensi dell'articolo 1 del Decreto legislativo n. 67 del 21 aprile 2011, mentre ad oggi rientra soltanto tra i lavori cosiddetti “gravosi”, continua il sito. 

"Poche unità di personale infermieristico riescono ad entrare nella categoria degli “usuranti” perché ad esempio viene riconosciuta ai lavoratori che sono in servizio per almeno 6 ore in turno notturno per un minimo di 78 notti all'anno oppure nel caso si prestino anche solo 3 ore nella fascia dalla mezzanotte alle 5 del mattino, però per un periodo pari all'intero anno lavorativo. La modifica consentirebbe ad infermieri e Oss di usufruire della pensione di anzianità con un minimo di 61 anni e 7 mesi di età e 35 anni di contributi più il contestuale perfezionamento del quorum di 97,6 (dato dalla somma dell'età e dell'anzianità)". 

Pensioni marzo 2022, la riforma Fornero e la battaglia dei sindacati 

"All'interno della campagna generale di riforma della Fornero portata avanti da Cgil. Cisl e Uil c'è da tempo il riconoscimento della diversa gravosità dei lavori che implica una flessibilità diversa in uscita secondo la tipologia di mansione. Si tratta ora di vedere la recettività del mondo politico dinanzi alle evidenze portate al tavolo della discussione dalle varie organizzazioni sindacali e professionali. Nel frattempo, si staglia all'orizzonte la ripresa della trattativa sul capitolo generale della riforma delle pensioni interrotta il 3 febbraio scorso e che doveva riprendere con il confronto politico tra il Ministro del Lavoro Andrea Orlando e i sindacati confederali, ma che è stato spostato a data da destinarsi". 

Ultime notizie pensioni, anziani a rischio povertà: “Governo calmieri i prezzi”

Intanto cresce la tensione sulle pensioni di anzianità, valutate per molti troppo "basse" e il caro energia che sta prosciugando le casse degli italiani. "Oggi e domani saremo in piazza in tutta Italia per la campagna contro l'aumento delle bollette e il carovita. L'aumento dei prezzi che ha toccato a gennaio il 4,8% trainato dall'aumento delle bollette di luce e gas colpisce duramente soprattutto lavoratori dipendenti e autonomi, i ceti popolari in generale, gia' allo stremo a causa della crisi e di salari e pensioni tra i piu' bassi d'Europa. Ci sono 5 milioni di lavoratrici e lavoratori che hanno stipendi mensili sotto i mille euro e centinaia di migliaia di partite iva hanno dovuto cessare l' attivita'. Nel nostro martoriato paese ben il 27% della popolazione e' a rischio poverta'. Lo dichiarano in una nota Maurizio Acerbo, segretario nazionale e Antonello Patta, responsabile nazionale lavoro Partito della Rifondazione Comunista/Sinistra Europea.

"E una situazione drammatica prodotta da anni di blocchi contrattuali - proseguono - di aumenti cosi' limitati, non solo nei contratti pirata, da essere annullati dall'inflazione in pochissimo tempo anche perche' ancorati a un indice, l'IPCA che esclude i prezzi dell'energia. E' ora di rilanciare le lotte per imporre al governo e ai padroni salari dignitosi nel pubblico e nel privato contro l'intenzione palese di scaricare l'inflazione sui salari e sulle pensioni".

"Chiediamo al governo di approvare subito un provvedimento di blocco degli aumenti delle bollette come in Francia e Spagna, di calmierare i prezzi dei beni di prima necessita', di introdurre un salario minimo legale di 10 euro netti all'ora per tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori, di reintrodurre uno strumento automatico di adeguamento di salari e pensioni all'inflazione come la scala mobile", concludono Acerbo e Patta..

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