Economia
Pensioni, bonus contributi ai giovani: ecco come salirà l'assegno
Per ogni anno di lavoro 1,6 di versamenti Inps per un futuro più decoroso: la misura sul tavolo di governo e sindacati. Intanto il Tesoro valuta e prende tempo
Pensioni news, il 7 febbraio il confronto politico tra governo e sindacati
Mentre tutta la politica ha gli occhi puntati sull'elezione del prossimo Capo dello Stato (clicca qui per seguire la diretta quotidiana di Affaritaliani.it), il confronto tra governo e sindacati sulla riforma delle pensioni compie dei passi avanti. In particolare, intorno ai tavolo di ieri, si è discusso di bonus contribuiti rivolto a giovani e donne, che si trovano interamente nel sistema contributivo, da calcolare a fine carriera per chiudere i cosiddetti "buchi", causati da periodi di discontinuità lavorativa.
Lo riporta il Messaggero che sottolinea che la valorizzazione pensata per quei giovani che hanno carriere discontinue potrebbe cambiare il valore della contribuzione: ogni anno potrebbe valere 1,5 o 1,6 di versamenti. In questo modo si coprirebbero i “buchi” e si arriverebbe alla "pensione con assegni decorosi", spiega il quotidiano romano. Un discorso che salvaguarderebbe anche le donne coinvolte in periodi di maternità o assenze dal lavoro.
"Chi è pienamente nel sistema contributivo, infatti, ha una serie di paletti per poter lasciare il lavoro. Può ritirarsi chi ha compiuto 64 anni e ha 20 anni di contributi, ma solo a patto di avere una pensione pari ad almeno 2,8 volte quella minima. Gli altri rischiano di dover lavorare fino a 70 anni e incassare cifre bassissime, visto che nel sistema contributivo non esiste più nemmeno l’integrazione al minimo", continua il quotidiano romano.
Ma, "nonostante i passi avanti, fa notare il Messaggero, la parola d’ordine, soprattutto dal ministero dell’Economia, è "prudenza". Prima di procedere su questa strada, i tecnici del Tesoro vogliono avere un quadro esatto delle platee interessate dalla misura e dei costi per il bilancio pubblico". Intanto, i sindacati premono per rispettare la tabella di marcia che prevede un’intesa entro il Def, il Documento di economia e finanza, da approvare entro aprile. Ma l’elezione del presidente della Repubblica e il nuovo quadro politico che ne seguirà non aiutano ad accelerare i tempi.
"È positivo che si stia lavorando", ha detto il segretario confederale della Cisl Ignazio Ganga che ha rinviato per un giudizio puntuale al round politico del 7 febbraio. "Sulla definizione approfondita di questi aspetti", ha spiegato Domenico Proietti, segretario confederale della Uil, "il confronto continuerà le prossime settimane". Anche la Cgil ha parlato di un "avanzamento del confronto" per bocca di Roberto Ghiselli.
Infine, sempre nella giornata di ieri l'Inps ha pubblicato il bollettino annuale del monitoraggio dei flussi di pensionamento del 2021. La fotografia emersa (che puoi recuperare cliccando interamente qui) ha mostrato un calo generalizzato degli assegni, in particolare quelli pubblici al ribasso del 6%. E un aumento delle pensioni anticipate, così come degli assegni e dei sostegni sociali. Mentre a livello d'importo medio, l'assegno mensile è rimasto pressoché invariato poco sopra i 1.200 euro.
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